DONNA MORTA PER COVID, LA FAMIGLIA SI OPPONE ALL’ARCHIVIAZIONE DELL’INCHIESTA
Era rimasta contagiata dal Covid durante il ricovero nella clinica San Raffaele di Sulmona ed era deceduta, a distanza di una settimana, nell’ex pre-triage dell’ospedale di Sulmona. Per l’Ufficio inchieste del Tribunale, però, non ci sarebbe alcuna responsabilità da parte dei medici. Tant’è che il fascicolo è ora finito sul tavolo del giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, che ora dovrà decidere se archiviare il caso o rispedire il caso in procura ordinando ulteriori indagini.
La vicenda risale al 20 novembre 2020 e riguarda il decesso di Flora D’Amato, 84enne di Sulmona, che era stata ricoverata nella clinica dove era risultata positiva al primo tampone e a quelli di verifica. Il quadro clinico dell’anziana era peggiorato in seguito all’infezione tanto che si era reso necessario il ricovero nell’ospedale di Sulmona dove l’anziana è deceduto. Il figlio, tramite l’avvocato, Alessandro
Margiotta, aveva presentato una denuncia, chiedendo all’autorità giudiziaria di accertare se la morte si poteva in qualche modo evitare e se all’interno della clinica, dove era avvenuto il contagio, erano state adottate tutte le misure di prevenzione.
«Gli accertamenti delegati e svolti dal servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro non hanno acclarato condotte omissive o commissive riferibili a terzi», scrive il sostituto procuratore Stefano lafolla. Di parere contrario i familiari che si sono opposti chiedendo al gip ulteriori accertamenti sulla documentazione raccolta. L’ultima parola ora spetta al giudice che ha fissato l’udienza per il prossimo 16 giugno, per decidere se concedere un supplemento di indagini o se allinearsi con la procura archiviando il caso.
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