ANTONELLO LORETO REINTERPRETA OBLOMOV NELLA ROMA DI OGGI CON “IL GIORNO DELLA FESTA”
Cosa accadrebbe se Oblomov, il celebre personaggio di Ivan Gončarov, vivesse nella Roma contemporanea? È la domanda che si pone lo scrittore aquilano Antonello Loreto nel suo nuovo romanzo Il giorno della festa, in uscita il 7 marzo.
Al centro della storia c’è Alessio Gigli, un uomo alla ricerca dell’ideale di una vita perfetta, ma paralizzato dall’incertezza su chi voglia diventare davvero. Un evento familiare traumatico lo spinge a chiudersi nel suo appartamento a San Saba, quartiere storico della Capitale, abbandonandosi a un’apatia che sfocia in una profonda depressione. Nonostante gli sforzi degli amici e dello zio Zago per scuoterlo, Alessio si lascia inghiottire dall’isolamento, guadagnandosi l’appellativo di “Obbromo”, versione romanizzata di Oblomov, affibbiatogli con affetto e ironia dalle persone a lui più vicine.
Loreto racconta con leggerezza una storia di sofferenza interiore e conflitti esistenziali. “Gigli incarna una delle tante contraddizioni dell’uomo contemporaneo: il desiderio di realizzazione contro l’inerzia di fronte alle difficoltà”, spiega l’autore. “Mi interessava esplorare la fragilità umana in un’epoca in cui le aspettative sociali si scontrano con insicurezze profonde. A differenza di Oblomov, però, Alessio conserva una scintilla di ribellione, un’aspirazione al cambiamento”.
Il romanzo sarà presentato ufficialmente il 14 marzo a Roma, alla Fondazione sul giornalismo italiano “Paolo Murialdi”, in un incontro con il giornalista e scrittore Alfio Di Battista. Loreto porterà Il giorno della festa anche all’Aquila (22 marzo), Perugia (23 maggio), al Salone internazionale del libro di Torino e in altri eventi tra Lazio e Abruzzo.
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