FRODE FALLIMENTARE ALLE TERME DI RAIANO: CONDANNATI DUE IMPRENDITORI
Condanne per il caso di frode legato alle terme di Raiano. Il Tribunale di Sulmona ha inflitto un anno e tre mesi di reclusione a Gennaro De Maio e Lucido Di Gregorio, ritenuti responsabili di aver presentato istanze di ammissione al passivo fallimentare basate su documentazione falsa.
Le indagini hanno rivelato che i due imputati hanno operato congiuntamente per ottenere l’ammissione al passivo nei fallimenti di diverse società, tra cui la Sdf Fra Melillo G. e la Smeraldo Immobiliare Srl, legata proprio alle terme di Raiano. La De Maio Costruzioni Srl, amministrata da Gennaro De Maio, avrebbe avanzato richieste per importi gonfiati o del tutto inesistenti, con il supporto tecnico di Lucido Di Gregorio.
L’inchiesta ha accertato che le richieste complessive ammontavano a oltre 1,6 milioni di euro, mentre l’importo effettivamente riconosciuto dai giudici delegati è stato notevolmente inferiore: 120.600 euro presso il Tribunale di Salerno e 49.000 euro presso il Tribunale di Sulmona. L’accusa si basa su numerose discrepanze documentali e contabili che hanno svelato l’infondatezza di gran parte delle richieste presentate.
Tra le principali irregolarità emerse vi è la fornitura di terreno per 25.445,20 euro, che in realtà sarebbe stata effettuata da un’altra ditta; la fornitura di marmi per 5.796,74 euro, provenienti da un’altra azienda; e lavori di intonacatura per 91.040,39 euro, realizzati da un’impresa differente. A questi si aggiunge la pavimentazione termale per 234.992,16 euro, con materiali acquistati a un costo inferiore, oltre ad altre forniture di materiali da costruzione.
Secondo la Procura, il caso rappresenta un esempio di frode sistematica, portata avanti attraverso una rete documentale complessa e articolata in più fasi. La sentenza conferma l’importanza di un controllo più stringente sulle procedure fallimentari per prevenire abusi di questo genere.
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