THANK YOU LED ZEPPELIN
di Massimo Di Paolo – Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones: strumentisti, musicisti e artisti esoterici. In poco meno di un anno crearono un fenomeno musicale dettando i nuovi riferimenti per la musica Rock a livello planetario, il nome scelto per la band che entrò nella storia fu “Led Zeppelin”.
Il debutto ufficiale è datato 25 ottobre 1968 e, con solo 1.792 sterline, in meno di tre mesi, il loro primo album dal titolo -Led Zeppelin- seguito a pochi mesi di distanza dal secondo volume. Registrati entrambi in 30 ore. In dieci mesi la metamorfosi con la trasformazione in fenomeno Rock che destabilizzò il mondo della musica, degli appassionati, e dei movimenti giovanili dell’epoca.
Passione, esoterismo, eccessi, rock sfrenato, sfilate groupie. Certamente poca melodia e poca musica romantica quella dei Led che optarono per un suono pesante, minaccioso, fuori ritmo e fuori regola. Eppure furono fenomeno popolare, di rottura, a tal punto in controtendenza, da creare dibattito e diventare leggenda.
Volendo suggerire alcuni dei pezzi più noti per ri–ascoltare o conoscere i Led Zeppelin -sempre con la manopola del volume al massimo– opteremo per : Good Times bad times; Communicationbrekdown; Moby Dick; Dazed and confused; Whole lotta love.
Due grandi opportunità: la prima per arricchire la personale biblioteca di appassionati musicologi, con la lettura forse più attuale e completa per conoscere la storia e le musiche dei Led Zeppelin, dopo il libro storico “il Martello degli dei”, suggeriamo l’opera del giovane autore, docente e studioso, Matteo Palombi, Thank You I Led Zeppelin, tsunami edizioni. Una rassegna ragionata, ricca di aneddoti, significati, storie e testimonianze canzone per canzone. Libro bellissimo, con l’approccio dello studioso e la progettazione dell’appassionato. Un imponente repertorio di brani che riassumono un decennio di successi andando oltre i significati della musica e delle personalità che la componevano.
La seconda opportunità la troviamo nelle sale cinematografiche dal 27 febbraio al 5 marzo e poi in streaming: “Becoming Led Zeppelin”. Grande lavoro di documentazione, restyling, testimonianze per un docufilm molto ben fatto con regia di Bernard Mac Mahon. Il primo documentario ufficiale sulla Band edito da Radio Capital e Mymovies (19.50, UCI Luxe Megalò). Per entrare nel mito dei Led ripercorrendo la loro storia, dalle origini alla tragica morte di Bonham che, il 25 settembre del 1980, ne decretò lo scioglimento.
Privi di ingordigia economica, con un lavoro ricercato, di rottura, ma sempre lontani dai lucrosi ritorni della musica commerciale;nutrivano il loro ego con i fiumi di seguaci e con il movimento –politico- strutturato con la loro musica Rock che, di fatto, aveva reso sterili tutte le altre forme di rappresentazioni musicali degli anni. Allettati e corteggiati con offerte che hanno toccato i 500 milioni di dollari per un ritorno sui palcoscenici, di fatto, mai avvenuto ad eccezione del 10 dicembre del 2007 per un concerto tributo intitolato a quel santone, produttore discografico, dal nome di Ahmet Ertegün. A fronte dei 20.000 posti disponibili alla 02 Arena di Londra arrivarono 1 milione di richieste con server e ogni altra cosa in tilt. I biglietti furono assegnati per estrazione.
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