SULMONA, ASPETTANDO L’UDC…
di Luigi Liberatore – Prima di partire per Ronchi di Monfalcone, Gabriele d’Annunzio fece sapere a Mussolini che seppur febbricitante si sarebbe messo alla testa dei cospiratori per conquistare Fiume all’insegna del “Dio dell’Italia ci assista”. È storia, intendiamoci, mica una trovata. Solo che, tuttavia, la storia, o fatti storici particolari, vengono piegati dai maldestri come me per svelare scenari meno autorevoli con l’abusivo arbitrio di renderli accessibili e piacevoli alla lettura meno impegnata. Io ci provo ad affiancare al contesto storico evocato, peraltro tutto abruzzese per via del poeta-guerriero, le angustie e i dolori del partito dell’Udc di Sulmona, combattuto dal dilemma (storico…) se entrare o meno nella coalizione a sostegno di Luca Tirabassi a sindaco di Sulmona. Sembra che il dubbio non sia stato sciolto in ambito locale dal coordinatore provinciale, Carlo Giolitto. Se fosse stato un Giolitti mi sarei davvero preoccupato sempre per un richiamo ancestrale del contesto storico di cui parliamo, per cui il “fascicolo” sulmonese è stato trasmesso a Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito per le decisioni ultime. Non ho notizie fresche da trasmettere al giornale. Un tempo era l’agenzia Stefani a diramare i bollettini, ora è l’Ansa. L’ Ansa tace. Faccio una considerazione tutta mia: siccome abbiamo a che fare con Lorenzo Cesa di cui tutto si può dire meno che sia frenetico, allora la città non è a rischio. Tanto Cesa non è D’Annunzio, e su questo nessuno nutre dubbi, e Sulmona non è Fiume. E poi, viene da chiedersi, cosa mai sarà questo Udc?
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