CronacaHomeIn Evidenza

LE STRATEGIE SEGRETE DI MARSILIO SU GAS E TRIVELLAZIONI: “NON PARLARNE PRIMA DELLE ELEZIONI”, SCOPPIA LA POLEMICA

Le dichiarazioni di Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo e esponente di Fratelli d’Italia, riportate nel libro “Fratelli di chat” del giornalista Giacomo Salvini, stanno alimentando un acceso dibattito politico e sociale. I messaggi interni alla chat del partito, risalenti all’agosto 2022, rivelano una strategia comunicativa volta a posticipare decisioni politicamente impopolari fino a dopo le elezioni, per evitare di incorrere in proteste immediate.

Marsilio, in uno di questi messaggi, affermava: “Alcune soluzioni vanno fatte ma non annunciate… Certe cose si fanno il giorno dopo le elezioni quando hai cinque anni davanti per riassorbire le proteste…”. Riferendosi poi a questioni specifiche come le trivellazioni nell’Adriatico e l’estrazione di gas sotto il lago di Bomba, aggiungeva: “Se adesso in Abruzzo mi mettessi a dire che dobbiamo trivellare nell’Adriatico scateniamo tutti i Sindaci della costa compresi i nostri. Lo stesso accadrebbe in Val di Sangro per il gas sotto il lago di Bomba”. Secondo la strategia delineata nei messaggi, sarebbe dunque preferibile procedere senza annunci preventivi, lasciando il tempo necessario affinché i benefici e le compensazioni economiche attutiscano le proteste.

Tra le opere infrastrutturali interessate da questa visione strategica rientra anche il metanodotto Snam Sulmona-Foligno, la cui realizzazione è recentemente iniziata. Il progetto, fortemente contestato dalla popolazione e dalle amministrazioni locali, è stato al centro di numerose battaglie ambientaliste.

Durissime le reazioni del deputato del Partito Democratico ed ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso: “La strategia è semplice ed allo stesso tempo raffinata: non dire niente prima delle elezioni, per avere poi il tempo di indorare la supposta, e nemmeno questo è un refuso. Anche il presidente Marsilio tratta la gente dell’entroterra abruzzese come i cafoni di Fontamara, ma non sa che su certe questioni la popolazione è preparata e attenta, nonostante i suoi alti disegni tattici”.

D’Alfonso continua sottolineando la presunta consapevolezza del presidente nell’evitare argomenti scomodi prima delle elezioni: “Marsilio sa differenziare le cose da dire in campagna elettorale e quelle da fare a voto acquisito. Ricordando le grandi e partecipate battaglie contro la petrolizzazione che hanno caratterizzato l’Abruzzo prima della sua discesa, dichiara come fosse impensabile dichiarare di voler trivellare l’Adriatico. La cosa, chiosa il presidente alto, farebbe scatenare tutti i sindaci”.

Nel mirino delle critiche anche la gestione della questione del gas di Bomba. Secondo D’Alfonso, “per Marsilio anche questo è un argomento da non trattare e, infatti, non ne ha parlato né durante il primo mandato né nella successiva campagna elettorale. La questione dell’estrazione del gas sotto il lago di Bomba ha una storia lunga e ha visto lo stesso ente che lui presiede contrapporsi con forza a questo progetto. In Val di Sangro c’è il più grande giacimento di gas naturale d’Italia in terraferma non sfruttato. E se non è stato sfruttato dall’AGIP che lo scoprì alla fine degli anni ’50, qualche motivo valido c’è. Il gas non si può estrarre perché si trova sotto un bacino idroelettrico circondato da importanti frane”.

Critiche anche dal Coordinamento “Per il Clima Fuori dal Fossile”, attraverso Mario Pizzola, che attacca frontalmente Marsilio e il suo metodo di gestione amministrativa: “Non deve essere eccelsa la considerazione che Marco Marsilio ha degli elettori, a giudicare dai messaggi che il presidente della Regione si scambiava con i suoi colleghi di partito. Riassumendo: se vuoi rifilare delle fregature al popolo che amministri, fallo senza dirgli niente e quando non c’è il rischio che possa votarti contro. Il ‘metodo Marsilio’ è stato applicato alla perfezione nel caso del metanodotto Sulmona-Foligno, che attraversa l’Abruzzo interno per oltre 106 chilometri”.

Pizzola sottolinea come, secondo questa strategia, Marsilio abbia dapprima sostenuto il progetto per poi cercare di convincere i sindaci locali ad accettarlo senza ulteriori proteste, promettendo compensazioni che, a detta del Coordinamento, non sarebbero mai arrivate. “Per qualche sindaco più recalcitrante è arrivata anche la candidatura, con annessa trombatura, alle elezioni regionali. Visto che il metodo ha funzionato, Marsilio è stato rieletto per il secondo mandato”.

Le polemiche attorno alle dichiarazioni riportate da Salvini non accennano a placarsi, mentre l’opposizione politica e i movimenti ambientalisti promettono battaglia per evitare che i progetti contestati vengano portati avanti senza un ampio e trasparente dibattito pubblico.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *