ELEZIONI SULMONA, LA CITTÀ NON GUARDA A DESTRA !!!

di Luigi Liberatore – La città non guarda a Destra. Mi viene pure da dire a questa Destra in cravatta e doppio petto. Non illuda però l’eleganza, sotto l’abito…ci sono gli stivali e l’attitudine a battere i tacchi. La Destra è questa, pure a Sulmona dove si ha dimestichezza con Ovidio ma si dimentica che il poeta finì al soggiorno obbligato per mano di un dittatore. Voglio uscire dal pericoloso richiamo storico per entrare in questo periodo nel quale Sulmona va incontro alle  elezioni di primavera per eleggere sindaco e consiglio comunale. Non mi attrae la destra e suppongo di essere del tutto antipatico a quello schieramento che ha già fatto tutto per mano di consoli e proconsoli venuti da lontano. Il pacco è stato confezionato: c’è il candidato sindaco, Luca Tirabassi, brava persona e di buona famiglia per il quale (questa è una opinione del tutto personale) mi chiedo cosa ci stia a fare lì visto che è cresciuto con il simbolo del sole che sorge dipinto sulle pareti di casa. Pure le liste di appoggio sono state revisionate, con l’abbraccio patetico ai civici ondivaghi e opportunisti e l’esclusione dei nostalgici, o reduci del generale Vannacci. Capisco, con molte remore, il lento, lentissimo travaglio della sinistra e di quel PD un tempo frettoloso ora alle prese con il principio di Zenone secondo cui la tartaruga è più veloce di Achille. Concetto filosofico, non è vero. Non c’è tempo da perdere e la sinistra deve vincere anche l’andamento lento del segretario dei democratici, Diego Bucci, e di affrontare la disputa con coraggio, andando oltre le “stimmate” che possa esibire Carlo Alicandri Ciufelli e di affidarsi, forse anche al buio, a candidati come Riccardo Verrocchi o Attilio D’Andrea. I 5 stelle non mi hanno mai ritenuto uno di loro, penso tuttavia che D’Andrea, il “moroteo”, possa rappresentare un binomio di grande fascino e soprattutto affidabile. I numeri sono numeri e le inclinazioni politiche fanno la storia. La tendenza  moderna o post moderna non assegna chance al Centro, anche se a sostenere il professor Di Ianni ci sia un cavallo di razza come Bruno Di Masci che ha fatto la storia di Sulmona. Piuttosto viene da chiedersi cone mai sia fuori dal Pd…

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