ROCCARASO AI MINIMI STORICI ANCHE COME “SCELTA” DELLA MALAVITA
di Luigi Liberatore – Non ci vuole molto, almeno di questi tempi, a perdere la faccia. In ogni senso. È bastata una domenica qualunque, peraltro senza neve perché la stazione turistica, soprattutto sciistica, più importante dell’Italia Centro Meridionale finisse al centro di una polemica internazionale. Ma nel peggiore dei modi. Sappiamo tutti cosa sia successo, anzi lo sa il mondo intero, in quella giornataccia in cui quasi trentamila persone si sono riversate in ogni angolo di Roccaraso in una enfasi parossistica alla ricerca di neve. Ce n’era poca, ma era una giornata di sole sicchè le immagini associate al delirio di rientro sono state fatte girare sul web quasi fosse per il piccolo paese abruzzese una novità. Non era vero che fosse un evento speciale o sensazionale per la statale 17, l’unica arteria stradale di collegamento con Napoli, la cosiddetta via dei “lanieri”, tappata da circa duecentocinquanta bus. La bugia è nella verità, purtroppo. Sui social sono state riversate le immagini di quel magmatico e informe esercito di persone sparse per strada alla ricerca del proprio mezzo di trasporto tutto orientato verso Napoli, per cui è successo l’inferno mediatico. Una bolla alimentata dalla goffaggine delle autorità le cui decisioni in prospettiva sembravano inseguire le vie dettate dai tiktoker. Brutta figura. E’ bastata una domenica grigia, senza sole, come tante altre in un passato antico e recente, per sgonfiare la vicenda e tornare alla normalità. Qualche analista del fenomeno ha messo in relazione questo affondo turistico domenicale, a dir la verità poco pregevole, come escamotage introdotto dalla malavita napoletana per spacciare moneta falsa. Sotto osservazione sono finite le banconote da venti euro. Bene. Questa interpretazione non è peregrina ma in qualche maniera fa scendere di livello l’immagine di Roccaraso che ha conosciuto sotto questo aspetto giorni “migliori”. Si racconta che negli anni Cinquanta Lucky Luciano fosse stato intercettato a Roccaraso mentre saliva sull’autobus per Napoli (sempre autobus di mezzo) e in tempi più vicini ci sono stati arresti di boss mentre erano in vacanza. I venti euro da spacciare a Roccaraso fanno sinceramente ridere e in qualche maniera fanno scendere anche la capacità di attrazione della cittadina abruzzese. Un “appeal” decisamente in discesa…
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Il sindaco durante l’intervista sapeva benissimo che usando la parolina magica per i media italiani “napoletani”, avrebbe distolto l’intervistatore da fargli domande sulla disorganizzazione del comune. Tutto ciò che è venuto dopo è stato uno squallore totale per tutti.
Ero lì quella Domenica! Sono passato proprio per piazza Leone intorno alle 14.00. Tanta gente, certo, ma non è successo niente! Nulla, solo un po’ di disorganizzazione dovuta al fatto che non tutti i giorni arrivano a Roccaraso 250 autobus che per 50 fanno 12.500 persone.
È stata tutta una cosa montata! Anche le palle di neve! Ma chi non ha mai giocato con le palle di neve!
Assurdo montare queste cose!
E visto che si doveva approfittare per dire qualcosa, si è inventato anche il caso dei 20 euro!
Ma a parte un affollamento temporaneo (non sulle piste, affollate sempre di loro, ma giù in paese dove viene da anni lasciato per tutta la domenica il popolo degli autobus) e un certo disagio per il rientro, A ROCCARASO NON È SUCCESSO NIENTE!
Buongiorno anche io ero lì quella domenica e oltre a confermare che sulle piste che distano dal paese oltre 10km non c’era nessuna folla o fila la neve era abbondante, quasi tutte le piste aperte e tutti gli impianti perfettamente operativi almeno fino alle 12, poi causa vento Aremogna ha chiuso. Il giornalista che scrive ignora i fatti e denota totale incompetenza soprattutto nel dichiarare la mancanza di neve.
Un elogio va al giornalista.
Chest’e’!
Ora la colpa è delle autorità !