CRISI IN COMUNE: VIOLANTE SPIEGA I MOTIVI CHE LO HANNO SPINTO A LASCIARE LA MAGGIORANZA A POPOLI TERME
“Nel comunicare al Consiglio Comunale la mia uscita dalla maggioranza ho optato, appunto, per depositare un corposo documento agli atti della stessa seduta in cui spiegavo analiticamente le motivazioni per cui, date le premesse programmatiche, mi ritenevo avulso da quanto fatto finora”. Lo afferma il presidente del consiglio comunale Angelo Violante spiegando i motivi che lo hanno portato a lasciare il suo ruolo in consiglio comunale e all’interno della maggioranza e dicendosi in perfetta sintonia con l’associazione Luci su Popoli che, tramite il portavoce Gianni Natale, ha chiesto un apposito consiglio comunale per spiegare ai cittadini motivi e retroscena della crisi politica che, ancora oggi, investe l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Dino Santoro. “Contestualmente all’uscita dalla maggioranza ho rinunciato alla mia indennità di carica, da quel momento in poi integralmente restituita al Comune col sindaco Santoro che plaudeva pubblicamente al mio modus operandi”, aggiunge Violante. “Sono stato perciò molto disorientato da quanto si è alluso su un manifesto in maniera sconclusionata e sicuramente poco elegante anche sul mio conto: sono già orientato a chiedere spiegazioni in merito o eventuali rettifiche nel prossimo Consiglio”. Il presidente del consiglio comunale spiega quinti i punti nodali di divergenza con che sono appunto, l’indennità e la diretta streaming dei lavori consiliari ripetutamente richiesta e mai ottenuta.
“Appurata una certa resistenza della cittadinanza a partecipare ai consigli comunali”, precisa Violante, “ho spinto molto, formalmente, perché si desse seguito alle delibere di Giunta e alla ripetuta richiesta consiliare, anche da membri di maggioranza, di trasmettere online i consigli per ovviare a questa disaffezione. Nonostante l’attrezzatura sia già in larga parte in possesso del Comune di Popoli Terme, mi è stato detto a più riprese che era un costo importante (per un Ente che muove cifre a sei zeri, qualche centinaio di euro); comunque non una priorità di questa maggioranza e della cittadinanza in generale”. “Auspico che si inizi, improrogabilmente e in maniera finalmente convinta, oltre che dalla discussione politica che stimolate, dalla ratifica dello streaming delle sedute, al fine di ancorare il dibattito al controllo della cittadinanza e innalzarne la partecipazione al confronto dei consiglieri e assessori, finora molto, molto, scarna. Dal mio punto di vista – conclude Violante – è interesse di tutti ed in primis della cittadinanza sapere come si viene amministrati”.
Scopri di più da ReteAbruzzo.com
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.