ELEZIONI SULMONA: SENZA PROROGA I TRIBUNALI ABRUZZESI AVVIATI VERSO LA CHIUSURA
Senza la proroga il Tribunale di Sulmona, Procura compresa, è destinato alla chiusura. Lo dice la legge di soppressione, allo scadere dell’ultima proroga, che indica nel prossimo 1 gennaio la chiusura dei quattro tribunali abruzzesi. Il sottosegretario Andrea Del Mastro nella recente apparizione a Sulmona per il giuramento degli allievi della polizia penitenziaria, ha assicurato che il Tribunale di Sulmona sarà salvato dalla approvazione di un disegno di legge per una nuova geografia giudiziaria, il che giustificherebbe, con l’avallo incondizionato del comitato per la salvaguardia dei tribunali, il mancato inserimento nel Milleproroghe dell’emendamento di proroga all’esercizio provvisorio dei quattro uffici giudiziari abruzzesi. Parole al vento perché a conti fatti non ci sarebbe il tempo necessario per arrivare all’approvazione del disegno di legge sulla nuova geografia giudiziaria entro la fine fine dell’anno; visto che l’iter della legge non è ancora iniziato in nessuno dei due rami del Parlamento… E tutto questo sta avvenendo nel silenzio assordante del comitato per la salvaguardia dei tribunali di cui Luca Tirabassi, candidato sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Sulmona, è una delle principali figure decisionali. Diceva il buon Giulio Andreotti che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Sarà che l’indulgenza del Comitato per la salvaguardia dei tribunali nel momento cruciale dell’approvazione del Millepororoghe senza l’inclusione dei Tribunali abruzzesi possa avere avuto un significato nella designazione del candidato sindaco per la città di Sulmona per quanto riguarda il centrodestra? Più d’uno dice di si. Non è escluso che venerdì prossimo, nel corso dell’investitura ufficiale di Luca Tirabassi a candidato sindaco del capoluogo peligno, lo stesso possa chiedere al presidente della Regione Marco Marsilio garanzie per la salvaguardia del tribunale cittadino, senza però spiegare alla cittadinanza i motivi per i quali non lo ha fatto quando andava fatto, deponendo le armi, insieme al presidente del comitato e sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio anche lui in odore di ricandidatura. Una coincidenza molto inquietante e sulla quale bisognerebbe riflettere. E dovrebbero farlo soprattutto gli avvocati del Foro di Sulmona e tutti i liberi professionisti che ruotano attorno all’attività del palazzo di giustizia, piegati supinamente allo scorrere degli eventi che portano tutti verso la chiusura del tribunale.