NUOVO SEQUESTRO DI DROGA E TELEFONI NEL CARCERE DI SULMONA

Ancora droga e telefoni cellulari dietro le sbarre del carcere di Sulmona. Nella serata di ieri, gli agenti della polizia penitenziaria hanno eseguito un doppio sequestro, trovando un detenuto ergastolano in possesso di circa venti grammi di hashish e di un telefono cellulare. Il materiale illecito è stato immediatamente confiscato, e la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo a carico del detenuto per accertare le modalità con cui sia riuscito a ottenere la droga e il dispositivo.

Si tratta del secondo sequestro in pochi giorni. Il 28 gennaio, un pacco postale contenente trecento grammi di hashish, abilmente nascosti in alcuni salumi, era stato intercettato e sequestrato dagli agenti della casa di reclusione. Il destinatario, un detenuto campano di 53 anni, sabato scorso ha dato in escandescenza, minacciando il personale penitenziario con un fornellino a gas. Nella stessa giornata, un altro telefono cellulare è stato scoperto nelle mani di un recluso durante un’improvvisa perquisizione a tappeto, dimostrando la necessità di intensificare i controlli all’interno dell’istituto di pena.

Il problema della presenza di droga e telefoni nelle carceri italiane, e in particolare in quella di Sulmona, assume contorni sempre più preoccupanti. Solo nel dicembre scorso, una maxi operazione ha portato al sequestro di 40 telefoni cellulari, mentre nel corso del 2024 sono già 110 i dispositivi confiscati ai detenuti. Dati che evidenziano falle nel sistema di sicurezza di un carcere che, sulla carta, dovrebbe essere tra i più sorvegliati del Paese, essendo il terzo in Italia per livello di sicurezza.

Il sindacalista Mauro Nardella ha espresso il proprio plauso agli agenti di polizia penitenziaria per il loro operato, sottolineando come le perquisizioni a sorpresa siano un’arma fondamentale nella lotta contro l’ingresso illecito di materiali proibiti all’interno del carcere. Tuttavia, la frequenza con cui questi episodi si verificano lascia aperti interrogativi sulla reale efficacia dei controlli e sulla necessità di misure più stringenti per arginare un fenomeno che sembra impossibile da estirpare.

 

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