DI MASCI, IL VECCHIO PIRATA SOCIALISTA METTE IN FUGA FRATELLI D’ITALIA AL GRIDO DI JAMM’ MÒ !!!
di Luigi Liberatore – Finalmente una voce autorevole, anche autoritaria se volete, ma netta. Soprattutto di Sulmona. Bruno Di Masci, il vecchio “masnadiero” socialista, non aveva bisogno di destituire di fondamento le assurde illazioni circa un suo coinvolgimento a destra, ma entrando in campo alla sua maniera cerca di coinvolgere la città tutta su un progetto terzista proprio per evitare il pericolo che Sulmona venga inghiottita dalla voracità di Fratelli d’Italia. E Di Masci ha fiutato il pericolo: “No a destra, mai a destra”. Gli anni non hanno sopito le sue energie e la passione per la politica che si traducono in fondo in amore per la sua città, ma soprattutto non gli fa difetto il fiuto “animalesco” del manovratore abile, del lottatore e se volete anche manipolatore seducente di circoli, adunanze, crocchi e capannelli. Immagino come possano definire il ritorno di Bruno Di Masci gli avversari e gli indolenti. Tuttavia nel grigiore di questo tempo io penso che la sua voce sia quella più pulita e autorevole e ipotizza una vera svolta per la città.
Riflettete. In città sono arrivati dall’ “estero” gli emissari di Fratelli d’Italia, trattando da ospiti Forza Italia e Lega, i quali hanno tirato su da codicilli e pandette l’avvocato Luca Tirabassi, bravissima persona per l’amore di dio, e lo hanno imposto come il candidato sindaco per la coalizione di Destra. Tirabassi, con voce misurata, ha fatto sapere che è onorato e che si impegnerà per il bene della città, alla stregua degli allenatori di calcio che alle interviste prima di ogni partita non vanno al di là di una “ce la metteremo tutta”. Se Luca Tirabassi non ha un solida e consolidata esperienza politico-amministrativa, a sinistra si dorme. Ho pensato che la elezione a segretario di Diego Bucci del PD sulmonese avrebbe portato qualche novità, ben sapendo che i tempi di reazione dell’ex sindacalista della Cgil sono da antica moviola. Le novità sono state la rottamazione degli autentici esponenti della sinistra di Sulmona e, giusto per essere generosi con la nuova dirigenza, la riscoperta della retorica del silenzio. Volete che la zampata di Bruno Di Masci non sia legittimata soprattuto dalla inanità politica e non affondi in un terreno reso arido politicamente? Il terzo Polo sarà, almeno secondo la mia opinione, la via della riscossa della città, del suo risveglio. Mi piace pensare pure ad un rinascimento politico- amministrativo ad opera di un vecchio leone socialista che non ha ambizioni di poltrone per averle provate tutte, ma fautore di un moto autentico e autoctono di orgoglio cittadino. Jamm’ mó!!!
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