I MOTI DI JAMM MO’, LA PRIMAVERA DELL’INDUSTRIA E L’AUTUNNO PELIGNO
Ormai quei moti paiono destinati a restare nella memoria di pochi e forse addirittura solo nel nome di un rinomato bar del centro. I moti di “Jamm’ mo'” compiono oggi 68 anni. Le due giornate di lotta civica, nel senso più pieno e autentico della parola, si compirono infatti il 2 e 3 febbraio 1957. La comunità sulmonese e il territorio videro nello scippo del Distretto militare la prima pietra angolare fatta cadere, portandosi via con il tempo altri presìdi pubblici, depauperando man mano la città e il Centro Abruzzo. E’ anche vero che successivamente Sulmona conobbe la sua “primavera industriale”, con l’insediamento della Fiat, dell’Ace e di altre importanti aziende. Ma purtroppo quella primavera, dopo solo un decennio, sfiorì per lasciare posto all'”autunno peligno”, segnato dalla chiusura delle aziende, da tanti cassintegrati e disoccupati e oggi dall’incertezza del futuro che segna il clima di tutta una città e di un territorio, impoveriti e alla ricerca finora vana di nuovi orizzonti. Gli ultimi conati di lotta civica furono quelli della battaglia per la Provincia del Centro Abruzzo, persa per ragioni molto politiche. Inutile di tanto in tanto tornare ad evocare e auspicare “Jamm’ mo'”. Quei tempi non tornano e tante personalità di quell’epoca ma anche di epoche successive in città non hanno lasciato eredi. Tanto resta affannosa la ricerca di nuove personalità-leader. Come anche i fatti di questi giorni stanno a testimoniare.