SULMONA: GUERRA AI TELEFONINI IN CARCERE E NUOVE AGGRESSIONI

A Sulmona si combatte una guerra tecnologica e umana dietro le sbarre del supercarcere, dove la sicurezza è messa alla prova non solo dall’ingresso illecito di telefonini ma anche dalle crescenti tensioni tra detenuti e personale di polizia penitenziaria.

L’ultima vicenda preoccupante risale a ieri, quando un collaboratore di giustizia ha tentato di aggredire un agente di polizia penitenziaria di 35 anni. L’episodio si è verificato dopo che il poliziotto aveva richiamato il detenuto per il suo comportamento poco collaborativo. In risposta, il recluso lo ha prima minacciato gravemente e poi si è scagliato contro di lui, tentando di colpirlo al collo. Solo il pronto intervento degli altri agenti ha evitato il peggio. Il poliziotto, per fortuna, non ha riportato ferite gravi e non ha avuto bisogno di cure ospedaliere, anche se è stato medicato dal personale sanitario interno al carcere.

Il collaboratore di giustizia non è nuovo a episodi di violenza: nelle scorse settimane aveva già mandato in ospedale tre agenti, uno dei quali ferito in modo grave. Di fronte a questa escalation, le organizzazioni sindacali tornano a chiedere con urgenza il trasferimento del detenuto in un’altra struttura, una richiesta già avanzata nei giorni scorsi ma rimasta inascoltata.

Sul fronte tecnologico, il penitenziario di Sulmona continua la sua lotta contro l’ingresso di telefoni cellulari, spesso recapitati ai detenuti tramite droni. Lo scorso 24 aprile, due uomini campani sono stati sorpresi nei pressi del carcere mentre tentavano di utilizzare un drone per contrabbandare un carico illecito. Da pochi giorni, però, il supercarcere è stato dotato di un fucile jammer, uno strumento in grado di catturare i droni e costringerli a terra. “In attesa che venga implementato quello strutturale, annunciato dal vice ministro della giustizia Paolo Francesco Sisto durante un’interrogazione parlamentare della senatrice Di Girolamo”, ha dichiarato Mauro Nardella, vicesegretario del sindacato di polizia penitenziaria. Sulmona sarà uno dei venti istituti italiani a disporre di un jammer installato sul tetto.

Il problema dei telefoni cellulari all’interno del carcere è sempre più serio. Solo a dicembre, un’operazione della polizia penitenziaria ha portato al sequestro di 40 dispositivi. Con l’apertura imminente di un nuovo padiglione, che aumenterà la capienza da 200 a 265 posti, l’istituto peligno arriverà a ospitare fino a 815 detenuti. Per affrontare questa crescita, sono previsti rinforzi: arriveranno 40 nuovi agenti, di cui 13 in missione.

“Inasprire i controlli e introdurre nuove tecnologie è fondamentale, ma è altrettanto necessario garantire condizioni di sicurezza adeguate per il personale”, ha concluso Nardella, sottolineando la complessità della gestione del supercarcere di Sulmona, un luogo sempre più al centro di sfide tecnologiche e umane.

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