PISTA CICLOPEDONALE VIA CAPPUCCINI SOTTO ACCUSA: SICUREZZA E NORMATIVA IN DISCUSSIONE
La pista ciclopedonale di via Cappuccini a Sulmona continua a essere al centro del dibattito, sollevando preoccupazioni sulla sua conformità normativa e utilità effettiva. L’associazione Bicincontriamoci è tornata a esprimere perplessità riguardo al progetto in corso, evidenziando criticità legate sia alla sicurezza che alla pianificazione dell’opera.
Secondo l’associazione, il progetto attuale, in cantiere da circa sette anni, presenta diverse carenze. La pista, essendo monodirezionale, non rispetterebbe i requisiti minimi stabiliti dal DM 557/1999, che prevede una larghezza di almeno 1,5 metri per le piste ciclabili monodirezionali e di 2,5 metri per quelle bidirezionali. “La ciclopedonale di via Cappuccini sembra non rispettare nessuna delle caratteristiche previste dalla norma – sottolinea Bicincontriamoci – avendo un’ampiezza pari o inferiore a 1,50 metri e attraversando una strada ad alto traffico pedonale, con il rischio di creare conflittualità tra ciclisti e pedoni”. Inoltre, la decisione di realizzare la pista su un solo lato della strada, lasciando l’altro senso di marcia privo di un’infrastruttura dedicata, appare poco comprensibile.
Bicincontriamoci propone quindi di ripensare il progetto, suggerendo la realizzazione di due marciapiedi, uno per ciascun lato della strada, e la trasformazione della carreggiata in una Zona 30, con l’installazione di dissuasori rialzati e attraversamenti pedonali sicuri. “Tali misure garantirebbero una convivenza più sicura tra biciclette, pedoni e mezzi motorizzati, dedicando marciapiedi protetti ai pedoni e consentendo alle biciclette di condividere le carreggiate stradali”, scrive l’associazione.
Un altro punto cruciale riguarda l’utilizzo stesso della pista. Le ciclopedonali, a differenza delle piste ciclabili, non sono obbligatorie per i ciclisti e risultano quindi utili principalmente ai pedoni. Tuttavia, se non pianificate correttamente, rischiano di sprecare risorse pubbliche e di rimanere inutilizzate. “Le piste ciclabili sono utili solo se ben pianificate e progettate – ribadisce l’associazione – nel rispetto delle disposizioni normative e all’interno di una pianificazione della mobilità ciclistica ampia e coordinata con gli strumenti urbanistici”.
Bicincontriamoci invita dunque a fermare i lavori in corso e a ripensare il progetto per garantire un’infrastruttura sicura, efficiente e rispettosa delle normative, capace di rispondere alle esigenze di tutti gli utenti della strada.
Un’altra dimostrazione dell’incompetenza e stupidità di politici e amministratori bruciati.
Speriamo il commissario metta fine a questa farsa, visto che il resto non ci vedono.