IL CAI INCONTRA LUCA MAZZOLENI AUTORE DEL LIBRO “CHI APRE SERRA”
“Chi apre serra” è il titolo del libro autobiografico di Luca Mazzoleni, conosciuto rifugista del Gran Sasso, prima al Duca degli Abruzzi sulla Cresta della Portella e poi nel rifugio Carlo Franchetti del Vallone delle Cornacchie, a 2433 metri di quota – tra la “solare parte est del Corno Piccolo e le ombrose Tre Vette del Corno Grande”. Il libro, edito da Ricerche & Redazioni nella collana 2912 diretta da Stefano Ardito, racconta una scelta di vita maturata da giovanissimo, all’età di diciotto anni. Che l’autore ha portato avanti per sei anni al malridotto Duca degli Abruzzi, e ha proseguito per altri trentaquattro anni nel più confortevole e meglio attrezzato Franchetti, dove Luca lavora ancora oggi.
L’autore, insieme all’inseparabile cane pastore abruzzese Zen – anch’esso un fedele custode del Franchetti – ha raccontato la sua esperienza ai Soci della Sezione di Sulmona del CAI e al numeroso pubblico intervenuto sabato 18 gennaio presso la libreria Ubik di Sulmona. L’evento è stato aperto con la proiezione del cortometraggio di Andrea Frenguelli “Chi apre serra”, in cui Luca racconta la sua attività di rifugista, non sempre facile, e certamente non amena e
“romantica”. Soprattutto a luglio e agosto, quando il Franchetti è preso d’assalto da folle di escursionisti e di alpinisti che chiedono un caffè, un panino, una bottiglia d’acqua o un riparo per
la notte. Ma questa è la scelta di vita di Luca. E’ la sua vocazione, che nasce da una profonda passione per la montagna. I saluti del Presidente della Sezione CAI Sulmona, Nino Restaino e di Paolo Bucciarelli della Scuola Intersezionale CAI di Alpinismo e Scialpinismo “I Camosci della Maiella” hanno aperto la manifestazione.
Il libro è stato poi presentato dai soci CAI Maria Pia Lamberti, Maurizia Di Massa e Luca Epifano – componenti del Team Cultura della Sezione – che hanno letto alcuni brani scelti del libro, ponendo all’autore varie domande, e facendo emergere il ritratto e la personalità dell’uomo Luca. Un rifugista che con umiltà, passione, coraggio e determinazione ha dedicato la sua vita a due rifugi del Gran Sasso, organizzandoli e rendendoli accoglienti per gli appassionati di montagne.
Nelle emergenze, che nei rifugi sono purtroppo frequenti, si è rivelata preziosa anche l’esperienza di Luca come volontario del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Nell’ultima parte della presentazione, Mazzoleni ha raccontato il suo progetto di gestire un nuovo rifugio sul Gran Sasso. Una struttura che oggi è poco più di un rudere, ma che sorge in una magnifica radura a poca distanza dal Piano del Laghetto e dal rifugio Cima Alta. In una posizione, quindi, molto più comoda e accessibile rispetto al Franchetti. Se tutto andrà come sperato, quando Luca riconsegnerà le chiavi del Franchetti alla Sezione di Roma del CAI il suo non sarà un addio al mestiere di rifugista (“tutto ha un inizio e una fine” scrive nel libro) ma sarà un arrivederci, l’inizio di una nuova storia professionale e umana. La Sezione CAI di Sulmona ringrazia Luca Mazzoleni per le emozioni e la bellezza che ha trasmesso con il suo racconto, il Team Cultura del CAI Sulmona e tutti gli intervenuti all’evento.