ARRESTATO PER SPACCIO, ORA OBBLIGO DI DIMORA A SULMONA PER FABBRO 35ENNE

Il Tribunale per il Riesame dell’Aquila ha disposto la liberazione di Franco Ciavattone, un fabbro di 35 anni arrestato il 13 gennaio scorso dai carabinieri con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. La decisione dei giudici aquilani ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari, imposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Giulia Sani, e ha stabilito l’obbligo di dimora nel comune di Sulmona, una misura ritenuta più congrua.

L’arresto di Ciavattone era scattato a seguito di un blitz dei carabinieri, che, durante i consueti servizi di controllo del territorio, avevano fermato una donna nei pressi di un capannone. La donna, identificata dalle forze dell’ordine, era stata trovata in possesso di 0.9 grammi di cocaina. Secondo le accuse, la sostanza sarebbe stata acquistata dal 35enne, che, durante la perquisizione nel suo laboratorio, aveva consegnato spontaneamente tre grammi della stessa droga.

Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, Ciavattone aveva rilasciato dichiarazioni spontanee, spiegando di essere un consumatore di sostanze stupefacenti, ma di non conoscere la donna trovata con la cocaina. L’uomo ha riferito di aver semplicemente consegnato una lamiera in ferro ad un conoscente, il quale stava guidando una vettura sulla quale si trovava la donna, che Ciavattone ha affermato di non aver mai incontrato prima.

Nonostante le dichiarazioni dell’imputato, il gip di Sulmona aveva ritenuto necessario l’adozione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Tuttavia, i giudici del Tribunale per il Riesame, dopo aver esaminato il caso, hanno ritenuto che la misura degli arresti domiciliari fosse eccessiva, decidendo di sostituirla con l’obbligo di dimora sul territorio comunale di Sulmona.

Franco Ciavattone, che è difeso dall’avvocato Silvia Iafolla, è ora libero, ma deve rispettare le disposizioni imposte dal Tribunale, che lo obbligano a rimanere all’interno dei confini del comune di Sulmona. Il caso prosegue, e l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti rimane pendente nei suoi confronti.

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