SULMONA, IL POLO FERMI DEDICA IL GIORNO DELLA MEMORIA A FURIO COLOMBO

Per non ripetere gli errori e gli orrori della storia c’è un solo modo: educare. E’ così che il Polo Fermi celebra il 27 gennaio: il “Giorno della Memoria”, istituito con la Legge 20 luglio 2000 n. 211 per non dimenticare l’orrore della Shoah e per commemorarne tutte le vittime. II Polo Scientifico tecnologico “Fermi”, anche quest’anno, ha organizzato degli eventi per tutti i suoi studenti, incontri che stimolano una riflessione personale e condivisa sul genocidio degli ebrei e sui terribili fatti storici che hanno funestato la nostra Nazione e tutta l’Europa in particolare tra il 1939 ed il 1945: per non dimenticare e mantenere sempre viva nelle nuove generazioni la memoria di ciò che è stato.

“Abbiamo voluto dedicare questa giornata alla memoria di Furio Colombo, scrittore, giornalista, politico scomparso di recente all’età di 94 anni, autore della legge sul Giorno della Memoria e studioso della Shoah”, scrivono dal Polo Scientifico tecnologico “Fermi”. Questa sera, 23 Gennaio, gli studenti avranno la possibilità di assistere allo spettacolo teatrale “Sciabbadai” nel Cinema Pacifico, una storia che racconta quanto fosse difficile essere ebrei, lo vive in prima persona un attore che riesce a scampare al rastrellamento del 16 ottobre e riesce a rifugiarsi in una chiesetta.

Lunedì, 27 gennaio, sempre al Cinema Pacifico, una pellicola mostrerà agli studenti il dramma dei campi di concentramento, il periodo storico, e la quotidianità che hanno vissuto questi anni; si tratta di “La zona di interesse”, film di Jonathan Glazer, vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui due Oscar. E per finire, lunedì 3 febbraio gli studenti dell’ITI saranno presenti allo spettacolo teatrale “Io mi ricordo – Storie di Hanna Etty, Liliana”, al teatro D’Andrea di Pratola Peligna, messo in scena dalla locale compagnia Fantacadabra. Date importanti in cui ragazzi e adulti, insieme, hanno l’occasione di confrontarsi e conoscere, più in profondità, argomenti fondamentali e vivere emozioni intense attraverso l’arte. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”, scriveva Primo Levi tra le pagine del suo “Se questo è un uomo”.

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