OBITORIO CHIUSO AL CIMITERO DI SULMONA, SALME NEI CONTAINER
Entro un mese arriveranno i container nel cimitero monumentale di Sulmona, una soluzione temporanea per sopperire alle gravi carenze strutturali che hanno costretto il Comune a interdire l’accesso ad alcuni edifici. La decisione è stata presa a seguito di un sopralluogo tecnico effettuato nei giorni scorsi, dopo che un pezzo di cartongesso si è staccato dagli uffici situati vicino all’ingresso principale.
La situazione ha portato alla chiusura non solo degli uffici, ma anche dell’obitorio, dichiarato inagibile. L’edificio, già classificato con livello di danno “E” nella scheda Aedes del 2009 dopo il terremoto dell’Aquila, sarebbe dovuto essere abbattuto già da anni. Tuttavia, per sedici anni, i dipendenti comunali hanno continuato a lavorare in quelle stanze pericolanti, mentre i parenti dei defunti si esponevano a rischi frequentando i locali per brevi visite.
La caduta del cartongesso ha portato alla scoperta che non c’è nulla da riparare: l’unica soluzione è demolire e ricostruire. Nell’attesa, il Comune di Sulmona, attualmente guidato dal commissario prefettizio Ernesta D’Alessio, ha deciso di posizionare container per gli uffici e per accogliere le salme. I primi saranno installati entro dieci giorni, mentre per i container destinati alle salme servirà più tempo, essendo necessari accorgimenti specifici, come porte capienti e conformi al regolamento di polizia mortuaria.
Nel frattempo, il Comune ha emesso un’ordinanza per derogare i tempi di sepoltura. I defunti vengono ora trasferiti direttamente nei loculi disponibili, senza passare per l’obitorio, accelerando così i rituali funebri. Questa misura emergenziale rimarrà in vigore fino a quando non saranno pronte le strutture temporanee, mentre il ripristino definitivo del cimitero resta un obiettivo lontano e indefinito.
La vicenda evidenzia anni di trascuratezza e di mancata manutenzione che hanno aggravato le criticità del cimitero monumentale di Sulmona, un luogo di riposo eterno che ora, paradossalmente, sembra negare pace sia ai vivi che ai defunti.