REDDITO DI CITTADINANZA, D’ANDREA (M5S): I PRETESTI DEL GOVERNO MELONI PER GIUSTIFICARE L’ELIMINAZIONE DEL SUSSIDIO

Truffe sul Reddito di Cittadinanza, stretta sulla NASPI e ancora truffe sull’assegno di inclusione; ne parla Attilio D’Andrea coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle. “Il bilancio delle truffe sul Reddito di cittadinanza conferma che il Governo Meloni ha cancellato questa misura secondo una logica punitiva. I “furbetti” scoperti dalla Guardia di Finanza fra il 2019 e il 2024, difatti, rappresentano meno del 2% del totale, sia se parliamo dei soggetti che lo hanno percepito indebitamente sia se facciamo riferimento alle somme che essi hanno incassato”, sottolinea il pentastellato. “Per il Reddito sono stati spesi complessivamente 34,5 miliardi di euro”, afferma D’Andrea, evidenziando i dati: “Se “solo” 665 milioni sono stati indebitamente percepiti e/o richiesti (vuol dire che non tutti sono effettivamente finiti nelle tasche di chi non ne aveva diritto ma invero bloccati a monte grazie ai controlli) significa che, percentualmente, le *truffe a livello economico sono state pari all’1,92%. Stesso discorso per quanto riguarda i beneficiari. In media, hanno percepito il RdC 3,2 milioni di persone all’anno. Vuol dire che i soggetti denunciati (62mila in tutto) *sono stati appena l’1,93% del totale. Questi dati smentiscono totalmente la narrazione mendace portata avanti in questi anni dalla destra. Il risultato è stato l’aumento dei poveri assoluti, che nel 2023 hanno toccato il record (5,7 milioni)”, incalza D’Andrea.
Il Governo ha cancellato il Reddito anche e soprattutto a cause delle truffe, promettendo che con l’Assegno di inclusione non si sarebbero più verificate episodi simili. “Malgrado siano state nascoste dai media, negli ultimi mesi si sono registrate le prime truffe sull’Adi. Uno degli episodi si è verificato a settembre 2024, nella città di Viterbo, dove “un trentaseienne italiano è stato denunciato per aver intascato cinque mensilità del sussidio per un valore di 3mila euro, fornendo informazioni false sulla composizione del proprio nucleo familiare e omettendo di comunicare di essere sottoposto a misura cautelare”, dichiara il pentastellato. “Circa un mese dopo la GdF di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, ha scoperto una lavoratrice rumena, in nero, beneficiaria dell’Assegno di inclusione e ancora un servizio di “Striscia la notizia” ha mostrato come a Napoli alcuni beneficiari del sussidio hanno comprato alcolici con la card dell’Adi. Gli alcolici, come noto, sono inseriti nella ‘black list’ dei prodotti acquistabili tramite la stessa card”.
Per quanto riguarda la stretta sulla Naspi. “Con la Manovra 2025, infatti, tramite un emendamento dei relatori la maggioranza ha dato una stretta alla NASpI, stabilendo che il sussidio di disoccupazione non sarà più riconosciuto a quei lavoratori che hanno dato le dimissioni volontarie da un impiego a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti la richiesta del sostegno e che, al contempo, non hanno maturato almeno 13 settimane di contribuzione dal nuovo lavoro”, afferma il pentastellato. “La ministra Calderone l’ha definita una norma “anti-elusiva”, ma dai dati emerge che nel 2024 i “furbetti” della NASpI hanno rappresentato lo 0,3% del totale dei lavoratori dipendenti. Con questa norma, invece, si puniscono tutti indiscriminatamente”.
“Insomma, in questo modo i lavoratori e i poveri vengono trattati come impostori e per questo, ogni qualvolta è possibile, vengono stangati dal Governo”, conclude Attilio D’Andrea.

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