A MODO MIO…
di Massimo Di Paolo – Il tempo smarrisce eventi, significati, segni e persone. Solo l’arte può – rifar faccia – al tempo che scorre, e con essa quegli uomini che hanno fatto della loro vita una fucina di creatività e divergenze. Andrea Lo Vecchio è stato uno di questi. Una vita vissuta all’insegnadell’ebrezza da produzione: di cose belle diremmo, uniche, che permangono nel tempo. Nacque nel 1942 a Milano in una famiglia benestante che abbandonò diventando un artista: prima cantautore poi paroliere, musicista,produttore discografico, autore televisivo e tanto altro ancora. I giovani di oggi non lo conosceranno ma ha scritto brani indimenticabili per cantanti straordinari. Pezzi di storia popolare e musicale. Un’epoca tratteggiata a partire dal Festivalbar del ’64, poi il Cantagiro del 1965 fino al Sanremo del ’68 e del ‘70. Roberto Vecchioni, Bruno Lauzi, Gigliola Cinquetti, Mal, Fausto Leali, Ornella Vanoni, Ivan Graziani, Bobby Solo, Dori Ghezzi, Al Bano, Raffaella Carrà hanno cantato la sua musica e le sue poesie.“Storie d’amore” il suo primo album con testi scritti da Vecchioni.
Difficile descriverlo per la poliedrica vena e per una personalità riservata, dolce, seria verrebbe da dire, ben lontana dai copioni rappresentati sui palchi attuali. Dimensioni artistiche, emotive e caratteriali in armonia; profondo senso della scoperta e della ricerca musicale. Intuizioni, sensibilità e mestiere: l’insieme che ha prodottotracce indelebili per la storia della musica leggera e della musica d’autore italiana. Luci a San Siro, Donna Felicità, E poi… cantata da Mina, A modo mio, Help Me con i Dik Dik solo per ricordarne alcune. Ricercato e corteggiato dalle più note case discografiche che lo accompagnarono fino al Festival di Sanremo del 1977 e al Festivalbar del 1978. Vertiginosa la sua produzione se non bulimica: 900 canzoni con più di 90 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. E non solo. Come autore, forse senza accorgerci, lo abbiamo avuto compagno di serate guardando Canzonissima, Premiatissima, Drive in, Furore. Premi e conferme insieme a blackout e fallimenti, come ogni artista che si rispetti.
Per tutto questo occorre osare per poter scrivere la biografia di Andrea Lo Vecchio. Non resta facile per nessuno narrare una storia umana e artistica così ricca e mutevole, senza il rischio di perderne parti importanti e significative.
“A modo mio…basta un attimo”, quella di Giancarlo Colaprete, cultore è studioso – edita da Compagnie nuove indye – assume il valore di un documento unico e raro frutto non solo di una passione profonda, ma soprattutto di una ricerca accurata. Uno storytelling dalle dimensioni narrative coordinate, chiare, puntuali per documentazioni, immagini e contenuti scelti. Biografia illustrata dal titolo suggestivo tra il romantico e l’amarcord. “Basta un attimo” l’ultimo pezzo per la musica di Paolo Cavallone. L’ultimo pezzo scritto prima di lasciarci.
Roberto Vecchioni – Luci a San Siro (2024 Remaster)
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Mina – E Poi
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