TUMORI PRECOCI: COSA DICONO LE ULTIME RICERCHE E COME POSSIAMO PREVENIRLI (Seconda Parte)

A cura del dottor Maurizio Proietti – Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha acceso i riflettori sul fenomeno dei tumori ad insorgenza precoce, cioè quei tumori diagnosticati in adulti sotto i 50 anni. A differenza del passato, oggi si osserva un aumento di casi di tumori come quelli al colon-retto, al seno, all’endometrio e alla tiroide in fasce d’età più giovani. In parte, questa crescita è dovuta a migliori strumenti di screening e diagnosi precoce, ma le evidenze scientifiche suggeriscono che ci sia anche un aumento reale dei casi. La causa principale sembra essere legata ai cambiamenti negli stili di vita e all’esposizione a fattori di rischio già dalla prima infanzia e durante la giovinezza. Questi cambiamenti includono la dieta, l’attività fisica, l’ambiente e l’obesità, che potrebbero influenzare il rischio di sviluppare il cancro anche in età giovane.

Quali Sono i Fattori di Rischio più Rilevanti?

Gli esperti concordano sul fatto che alcuni fattori di rischio entrano in gioco sin dalla prima infanzia. Ad esempio, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: il passaggio a diete “occidentali” ricche di alimenti ultra-processati, bevande zuccherate e carni rosse potrebbe contribuire a un aumento dei tumori del tratto digestivo, come il cancro al colon-retto. Anche fattori come l’obesità materna durante la gravidanza e l’esposizione a radiazioni o sostanze inquinanti possono influenzare la salute a lungo termine del bambino. Questi fattori possono modificare l’epigenetica, ovvero l’espressione dei geni, rendendo l’organismo più suscettibile a sviluppare il cancro in età adulta. È per questo che si parla di “effetto della coorte di nascita”, cioè l’idea che chi è nato dopo la metà del XX secolo sia stato esposto a un ambiente più sfavorevole rispetto alle generazioni precedenti.

Microbioma, Genetica e Stile di Vita: Un Triangolo da Non Sottovalutare

Oltre all’alimentazione e all’ambiente, la scienza sta indagando sull’importanza del microbioma, ovvero l’insieme dei batteri presenti nel nostro intestino. La dieta, l’uso di antibiotici e lo stile di vita possono influenzare la composizione del microbioma intestinale, che a sua volta può influire sull’infiammazione e sul funzionamento del sistema immunitario. Questo potrebbe spiegare perché i tumori del tratto digestivo siano tra quelli che stanno aumentando di più nei giovani. Anche la genetica ha il suo ruolo: alcune persone hanno una predisposizione genetica ai tumori, ma gli esperti sottolineano che i fattori ambientali e le abitudini di vita possono amplificare il rischio genetico. La buona notizia è che i cambiamenti nello stile di vita possono compensare questi rischi genetici, riducendo la probabilità di sviluppare il cancro.

Cosa Possiamo Fare per Ridurre il Rischio?

Anche se il quadro potrebbe sembrare complesso, la prevenzione è sempre possibile. Modificare alcune abitudini di vita può fare la differenza. Seguire una dieta equilibrata, riducendo il consumo di cibi ultra-processati, carne rossa e bevande zuccherate, è un ottimo punto di partenza. L’attività fisica regolare e la riduzione del tempo trascorso seduti sono altre azioni concrete che chiunque può adottare. Inoltre, la sensibilizzazione su questi temi è fondamentale: conoscere i fattori di rischio e le buone pratiche di prevenzione può spingere le persone, soprattutto i giovani, a fare scelte più sane. La scienza continua a esplorare i legami tra ambiente, genetica e salute, ma ognuno di noi può già iniziare a prendersi cura del proprio benessere con piccoli ma significativi cambiamenti quotidiani. [1] [3]

Un’analisi effettuata sul Registro Tumori di Milano (periodo dal 1999 al 2015) ha rivelato un aumento dell’incidenza del cancro al colon tra gli under 50, con un incremento dello 0,7% annuo. Mentre il cancro al retto ha mostrato una diminuzione del 5,3% annuo, il rischio di cancro al colon è cresciuto in particolare tra i nati dopo il 1987. Questi cambiamenti non riguardano solo l’Italia, ma seguono un trend globale osservato anche in altri Paesi ad alto reddito.

Differenze di Genere e Fattori di Rischio

I dati evidenziano un rischio crescente per il cancro al colon, soprattutto negli uomini, mentre nelle donne il rischio di cancro al retto è in calo. Tra i fattori di rischio principali si segnalano dieta non equilibrata, obesità, sedentarietà e esposizione a sostanze nocive. Questi elementi potrebbero influenzare l’insorgenza del cancro già in giovane età, soprattutto nelle coorti nate dopo il 1979.

Implicazioni per la Prevenzione

L’aumento dell’incidenza tra i giovani solleva interrogativi sull’efficacia degli attuali programmi di screening, che si concentrano sulla popolazione over 50. Lo studio suggerisce la necessità di strategie di prevenzione mirate anche ai più giovani, con una maggiore attenzione a fattori di rischio modificabili come la dieta e lo stile di vita, per contrastare questa tendenza emergente. [2]

Un altro recente studio sistematico e meta-analisi condotto da Yohannes Adama Melaku e colleghi ha esaminato la relazione tra i modelli dietetici e il rischio di tumori gastrointestinali. Utilizzando metodi di analisi particolari, i ricercatori hanno classificato le diete in due modelli principali: “sano” e “non sano”. Le diete sane, caratterizzate da un consumo elevato di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e latticini, sono state associate a una riduzione dell’8% del rischio di tumori GI, mentre le diete non sane, ricche di carni rosse e lavorate, alcol e bevande zuccherate, sono risultate correlate a un aumento del 14% del rischio di tumori dell’intestino. Questi risultati rafforzano l’idea che la qualità complessiva della dieta giochi un ruolo cruciale nella prevenzione del cancro.

Implicazioni per la Prevenzione e Prospettive Future

I risultati indicano che una dieta equilibrata, ricca di alimenti di origine vegetale e povera di carni lavorate e bevande zuccherate, potrebbe ridurre il rischio di tumori gastrointestinali. I ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi di questa associazione e chiarire l’efficacia delle diverse metodologie di analisi dietetica. L’adozione di linee guida alimentari basate su queste evidenze potrebbe contribuire alla prevenzione del cancro e migliorare la salute pubblica su scala globale​. [4]

Bibliografia

 

[1] Ugai T, et al. Is early-onset cancer an emerging global epidemic? Current evidence and future implications. Nat Rev Clin Oncol. 2022 Oct;19(10):656-673. doi: 10.1038/s41571-022-00672-8. Epub 2022 Sep 6. PMID: 36068272; PMCID: PMC9509459.

[2] Russo AG, Andreano A, Sartore-Bianchi A, Mauri G, Decarli A, Siena S. Increased incidence of colon cancer among individuals younger than 50 years: A 17 years analysis from the cancer registry of the municipality of Milan, Italy. Cancer Epidemiol. 2019 Jun;60:134-140. doi: 10.1016/j.canep.2019.03.015. Epub 2019 Apr 18. PMID: 31005829.

[3] Abebe Z, Wassie MM, Nguyen PD, Reynolds AC, Melaku YA. Association of dietary patterns derived by reduced-rank regression with colorectal cancer risk and mortality. Eur J Nutr. 2024 Nov 28;64(1):33. doi: 10.1007/s00394-024-03513-9. PMID: 39607503.

[4] Abebe Z, Wassie MM, Mekonnen TC, Reynolds AC, Melaku YA. Difference in Gastrointestinal Cancer Risk and Mortality by Dietary Pattern Analysis: A Systematic Review and Meta-Analysis. Nutr Rev. 2024 Jul 17:nuae090. doi: 10.1093/nutrit/nuae090. Epub ahead of print. PMID: 39018497.

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