PANFILO, CUORE NERAZZURRO E BANDIERA ROSSA

Aveva diviso la sua esistenza tra due passioni: la partita…dell’Inter e il partito. Panfilo Giammarco ha lasciato la sua esistenza terrena appassionandosi davanti all’ennesima partita della sua squadra del cuore, un cuore nerazzurro, ieri sera. Incollato davanti al teleschermo e al rettangolo di gioco, mentre si giocavano minuti decisivi di Inter-Bologna, il suo cuore buono e generoso ha scandito i suoi ultimi fatali battiti. L’altra sua passione fu quella della bandiera rossa con la vecchia falce e martello, del Partito comunista, delle lotte degli anni Settanta-Ottanta. Quando le industrie sulmonesi cominciarono ad avvertire le prime scosse di una crisi sempre più preoccupante Panfilo era sempre in prima linea, nei cortei, nei comizi, nelle manifestazioni a difesa del lavoro e dei suoi colleghi lavoratori. Poi le delusioni della politica di questi ultimi anni, mutata di colpo, senza più i partiti e gli ideali del suo tempo, aveva messo la sordina alla sua fede politica, rimasta comunque intatta. Panfilo continuava però ad amare la compagnia e la conversazione, ormai quasi soltanto sul calcio, tra piazza XX Settembre e piazza Carmine, dove l’accesa discussione sul calcio e sui fatti della città, nei capannelli, con tante teste dai capelli bianchi e il bagaglio di tante esperienze e ricordi, si sommano alle chiacchiere del momento. Non mancavano la sua battuta, l’innocente sfottò, la risata. Una sera, tra amici di stessa fede calcistica, in un momento di apprensione ed entusiasmo, per quella sfera che tanto appassiona, ballando da una metà campo all’altra, per quei colori del cuore, Panfilo se n’è andato.

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