SANITÀ CARENTE NELLE AREE INTERNE: L’ALLARME DELL’ORDINE DEI MEDICI
“Non possiamo più permetterci di assistere all’abbandono delle aree interne”. Con queste parole Alessandro Grimaldi, presidente dell’Ordine dei medici della provincia dell’Aquila, lancia un appello per un maggiore impegno sanitario nelle zone più distanti dai grandi centri urbani. L’occasione è la prima uscita ufficiale del nuovo consiglio dell’Ordine, in programma sabato 18 gennaio a Castel di Sangro.
Secondo Grimaldi, è urgente affrontare le difficoltà sanitarie che caratterizzano queste aree, dove la carenza di servizi è sempre più marcata. Come riportato dal quotidiano Il Centro, il presidente sottolinea l’importanza delle aree montane e dei piccoli comuni, considerandoli una risorsa fondamentale per il futuro della regione. “Il nostro obiettivo primario è l’integrazione tra ospedale e territorio”, afferma, evidenziando la necessità di colmare la distanza tra i medici di base e quelli ospedalieri.
Un esempio emblematico di questa situazione è Scanno, località turistica di grande richiamo ma priva di un medico di base. “Possiamo davvero lasciare realtà così importanti senza neanche un medico?” si chiede Grimaldi, evidenziando come le aree interne ricevano spesso un trattamento diseguale rispetto ai grandi centri urbani.
LE PROPOSTE PER MIGLIORARE IL SISTEMA SANITARIO
La soluzione proposta dal presidente dell’Ordine prevede la realizzazione delle case della comunità, strutture in grado di ospitare team multidisciplinari per offrire servizi sanitari più capillari. Tuttavia, Grimaldi avverte che la costruzione di nuove strutture è inutile senza un personale adeguato e risorse sufficienti per garantirne il funzionamento. “Gli investimenti in infrastrutture devono essere accompagnati da fondi per il personale sanitario, altrimenti il rischio è che queste strutture restino inutilizzate”, spiega.
Un altro aspetto cruciale riguarda la gestione dei pazienti anziani. Grimaldi propone di trasferire la riabilitazione fuori dagli ospedali, in strutture apposite, per liberare posti letto e ridurre il caos nei pronto soccorso. Le strutture territoriali, secondo il presidente, dovrebbero diventare il primo punto di riferimento per le acuzie minori e per la gestione delle patologie croniche, contribuendo così ad alleggerire il carico sugli ospedali.
UNA SFIDA PER IL FUTURO
Il nuovo consiglio dell’Ordine dei medici, eletto il 29 settembre scorso con Grimaldi al timone, si propone di garantire un sistema sanitario più equo, anche per chi vive nei territori più lontani dai grandi centri. “Le aree interne non possono essere considerate di serie B”, ribadisce Grimaldi, che vede nella coesione tra ospedale e territorio la chiave per un futuro sostenibile della sanità abruzzese.
La sfida è ambiziosa, ma il presidente e il suo team sembrano determinati a lavorare per un sistema sanitario più giusto e accessibile, in grado di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica.