PENDOLARI SULMONA-L’AQUILA IN RIVOLTA, PETIZIONE PER BLOCCARE AUMENTO COSTI E PER RIPRISTINO CORSE SOPPRESSE
Pendolari in rivolta e petizione avviata per ripristinare le corse ferroviarie soppresse con l’inaugurazione della bretella Sulmona-L’Aquila e la stazione Santa Rufina. “La soppressione delle corse ferroviarie, che ha fatto seguito all’apertura della bretella, non solo ha provocato disagi ma anche un aumento ingiusto dei costi per i pendolari” spiega Alessandro Di Santo, rappresentante del comitato pendolari. In un anno l’aumento dei costi di abbonamento è stato infatti del 15% e dal 2022 ad oggi addirittura del 28%. “Tutto questo è inaccettabile e assurdo – sottolinea Di Santo – bisogna assolutamente porre riparo a questa situazione che penalizza chi viaggia ogni giorno, per lavoro o per studio”. Il blocco dell’aumento dei costi di abbonamento e il ripristino delle corse soppresse sono l’obiettivo della petizione, sottoposta all’attenzione di tutti i cittadini e soprattutto delle istituzioni, a cominciare dalla Regione.
Il dramma, l’abuso verso questi paesini come i presepi viventi è il mantenimento dei comuni cosicche possono avere uno strenuo e pernicioso comandante, con importante fascia da sindaco,incurante che siano ormai pochi e decrepiti gli abitanti . Tanto vale, per giustizia allora nominare anche i residui pastori rimasti, SINDACI DELLE PECORE . Altrimenti questa povera mentalità così medievale avrebbe dovuto già da molto tempo essere sorpassata e tutti i comuni della subequana già aggregati a L’Aquila in una unica entità amministrativa che ricalca anche culturalmente i vecchi distretti. Tal che da Molina Aterno già si sarebbe costituita una metropolitana distrettuale lungo la linea ferroviaria con il relativo costo orario di biglietto urbano per raggiungere L’Aquila di 1,40 euro per 120 minuti . Lo stesso altresì della metropolitana di Roma, invece del 5,60 attualmente estorti da Trenitalia.
Altrettanto dovrebbe accadere sulla Sulmona Roma dove, per esempio, da Cocullo o Goriano Sicoli si pagano (e benché il comma Gortani) lo stesso 11,20 euro AR per Avezzano, non per un Ospedale, un dentista, un analisi, ma già soltanto per fare spesa nei supermercati nei pressi della stazione, risultando perciò più conveniente usare la Panda con relative emissioni di Co2 invece del treno che passa vuoto e non emette. Questo si dovrebbe perseguire per rendere più attraente vivere nei paesini, offrire economiche connessioni per raggiungere posti di necessità che si trovano nei centri maggiori, con più vicina comodità del vivere in città ove tutto è più facilmente disponibile.
I non ricchi pendolari,dalla Subequana perciò, già avrebbero il diritto di raggiungere il posto di lavoro nel Capoluogo con l’abbonamento urbano AMA,invece di essere spolpati da Trenitalia