DOPO LA CADUTA DEL SINDACO DI PIERO, I SEGRETARI REGIONALI SIGISMONDI E MARINELLI TRACCIANO LE STRATEGIE PER IL FUTURO DI SULMONA
Il nuovo anno ha portato a Sulmona una nuova guida: il commissario prefettizio Ernesta D’Alessio, che amministrerà il Comune fino alle elezioni anticipate previste in primavera. Questo a seguito delle dimissioni di nove consiglieri comunali che hanno sancito la fine dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Gianfranco Di Piero, in carica dall’ottobre 2021, rimasto con soli sette consiglieri contro i nove dell’opposizione.
Con il sindaco Di Piero fuori dai giochi, i partiti si sono subito mossi per preparare il terreno alle prossime elezioni. Il segretario regionale di Fratelli d’Italia, il senatore Etel Sigismondi, ha dichiarato ad Abruzzoweb: “Stiamo lavorando a una proposta importante per dare finalmente stabilità e autorevolezza a Sulmona. La nostra coalizione di centrodestra potrebbe aprirsi al civismo, ma solo a realtà che non abbiano mai fatto politica, non a chi si nasconde dietro etichette civiche”. Una chiara allusione all’ambiente politico legato all’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, che nel 2021 si era ritirato clamorosamente dalla corsa al ballottaggio contro Di Piero.
Dal lato opposto, il segretario regionale del Partito Democratico, Daniele Marinelli, ha puntato il dito contro Gerosolimo, accusandolo di aver orchestrato la caduta di Di Piero: “Questa amministrazione è stata vittima di personalismi e pressioni esterne. Ma la città non vuole il ritorno al passato e noi difenderemo Sulmona dagli appetiti di chi si cela dietro il civismo”.
LE DIVISIONI CHE HANNO FATTO CADERE DI PIERO
Di Piero, sostenuto da PD, Movimento 5 Stelle e liste civiche come Sbic, Intesa per Sulmona e Sulmona Libera e Forte, aveva visto la sua maggioranza indebolirsi dopo il passaggio all’opposizione del consigliere Gianluca Petrella, eletto in una delle liste civiche di Gerosolimo. A questo si erano aggiunte le defezioni di Teresa Nannarone, Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, rendendo insostenibile l’equilibrio numerico. Il colpo di grazia è arrivato il 30 dicembre, con le dimissioni formalizzate da quattro ex consiglieri di maggioranza e cinque esponenti dell’opposizione, tra cui Antonietta La Porta (Forza Italia) e Vittorio Masci (Fratelli d’Italia).
Sigismondi ha chiarito: “Di Piero non è caduto per merito o colpa di qualcuno, ma per una coalizione di centrosinistra nata per vincere senza visione e coesione. Ora è tempo di lavorare a un programma serio, che affronti criticità come la crisi della Magneti Marelli e la marginalità di Sulmona. Il candidato sindaco verrà scelto solo dopo aver definito il programma”.
IL FUTURO DI SULMONA
Sul fronte democratico, Marinelli sottolinea: “La partita è apertissima. La città non approva il modo in cui questa maggioranza è stata mandata a casa, senza confronto e in un momento in cui stavamo affrontando sfide cruciali come la crisi della Magneti Marelli. Il nostro confronto inizierà dal sindaco uscente Di Piero, che continua ad avere la nostra stima”.
Intanto, Gerosolimo si è smarcato dalle polemiche con un post su Facebook: “Mi sono allontanato dalla politica e non ho alcuna intenzione di candidarmi. Spero che si possa discutere di idee per la città e non continuare con gli insulti che arrivano puntuali da Liberamente Sulmona”.
Il futuro politico di Sulmona resta incerto, ma una cosa è chiara: la città si prepara a una campagna elettorale incandescente, con partiti e movimenti civici pronti a contendersi la guida del capoluogo peligno.
Marinelli chi quello della sconfitta storica come candidato sindaco di Castel di Sangro dove perse contro Caruso che ottenne addirittura l’85% di preferenze?
La peggiore sconfitta nella storia del Pd abruzzese e forse d’Italia.
Stiamo su scherzi a parte?
Viva il merito viva il merito viva il merito
Dopo tutto quello che è successo e che sta’ succedendo ancora nessuno ha tra civici politicizzati ( come si fa’ a non esserlo ) e politici falliti e fallenti, ha le idee chiare o un programma per un futuro migliore per Sulmona.
La retorica è scioccante e non fa’ che avvelenare ancora di più la disperata situazione politica amministrativa.
Più che una campagna elettorale incandescente, ce ne sarà una di sotterfugi ed alleanze meschine, supervisionate dai soliti ignoti ormai appoltronati e senza espansibilità.