ABRUZZO IN CRESCITA: MARSILIO COMMENTA I DATI POSITIVI SULL’OCCUPAZIONE NEL TERZO TRIMESTRE 2024
Sono dati confortanti, molto positivi, quelli diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro nel terzo trimestre 2024, che testimoniano l’efficacia delle politiche messe in atto dalla giunta regionale per favorire la crescita occupazionale. L’aumento degli occupati, pari a 22mila unità e corrispondente a una crescita del 4,5%, è un risultato che pone l’Abruzzo al secondo posto tra le regioni italiane, superando di oltre sette volte la media nazionale dello 0,6%.
«Questi numeri sono la cartina al tornasole del lavoro svolto in questi anni dalla nostra giunta, con politiche specifiche di sostegno alle attività produttive, orientate soprattutto al supporto delle categorie più deboli, come donne e giovani», ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. «L’aumento dell’occupazione è il frutto di un impegno costante che ha dato risultati concreti. Ora il nostro obiettivo è confermare questi risultati e fare di più, per offrire al nostro territorio gli strumenti necessari a consolidare il suo ruolo di polo attrattivo per i settori industriali e artigianali», ha aggiunto Marsilio.
L’Abruzzo sta vivendo una riscoperta delle sue peculiarità, che unisce il rispetto per la tradizione alla spinta verso l’innovazione. La valorizzazione delle piccole e medie imprese, insieme alle numerose progettualità infrastrutturali portate avanti in questi anni, rappresentano un volano per lo sviluppo futuro. «Il nostro impegno prosegue nella direzione di un’economia più forte e inclusiva, in grado di garantire benessere a tutte le componenti sociali», ha concluso il presidente.
Un futuro più prospero per la regione sembra essere a portata di mano, grazie a politiche mirate e una visione a lungo termine che continua a dare frutti.
Marsilio si assegna il merito dei risultati sulla occupazione, ma non si assegna la tragedia in corso sull’export abruzzese. Qualcuno dica al “governatore” che la crescita del numero di occupati, corrisponde alla decrescita delle ore di lavoro. Quindi occupati con salario straccione.