RICHIESTA CHIARIMENTI AVVISI PAGAMENTO, LA ASL NON RISPONDE: LA CGIL DICHIARA BATTAGLIA

La CGIL interviene duramente contro la ASL1 della Provincia dell’Aquila in merito alla questione degli avvisi di pagamento per la mancata disdetta di prestazioni sanitarie, sollecitando chiarimenti e dichiarando battaglia. In una nota ufficiale, il sindacato si dice “basito” per quanto affermato dalla ASL1 nel comunicato stampa diffuso prima di Capodanno.

La posizione della ASL1

Nel comunicato, la ASL1 ha ribadito la legittimità del proprio operato, facendo riferimento al d.lgs. n. 124/1998, che stabilisce l’obbligo di pagamento del ticket in caso di mancata disdetta delle prenotazioni sanitarie entro le 72 ore precedenti l’appuntamento. Tale normativa è stata recepita dalla Delibera della Giunta Regionale n. 265/2019 e integrata nelle procedure aziendali dal provvedimento del Direttore Generale del 1° agosto 2019.

Le criticità evidenziate dalla CGIL

La CGIL, tuttavia, denuncia due gravi questioni. La prima riguarda la mancanza di un sistema chiaro e trasparente per la disdetta delle prenotazioni negli anni precedenti al 2019. Fino allo scorso anno, secondo quanto riportato dai cittadini, la prassi aziendale prevedeva la possibilità di disdire una visita tramite semplice comunicazione telefonica o recandosi di persona al CUP, senza alcuna ricevuta scritta a conferma. Questo sistema, afferma la CGIL, non avrebbe tutelato adeguatamente i cittadini, lasciandoli esposti agli avvisi di pagamento attualmente in discussione.

“Quanto affermato dalla ASL1 descrive le circostanze attuali, ma non tiene conto delle modalità operative adottate negli anni passati, a cui si riferiscono gli avvisi di pagamento”, si legge nella nota. La Delibera n. 265/2019, sottolinea il sindacato, richiede che le Direzioni Generali rendano agevole la disdetta delle prenotazioni, obbligo che la ASL1 non avrebbe rispettato.

La seconda criticità sollevata riguarda i termini di prescrizione. Gli avvisi di pagamento emessi fanno riferimento ad annualità risalenti, come il 2014, 2015 e 2016, e sarebbero quindi soggetti alla prescrizione quinquennale prevista per le sanzioni amministrative. “La ASL1 sembra aver ignorato questo aspetto, inviando migliaia di avvisi basati su sanzioni ormai prescritte”, denuncia la CGIL.

Le richieste del sindacato

La CGIL chiede che la ASL1 fornisca chiarimenti dettagliati sulle questioni sollevate, con specifici riferimenti normativi, a tutela dell’interesse collettivo e della trasparenza amministrativa. Inoltre, il sindacato sollecita la convocazione della Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo per un’analisi approfondita della problematica, ricordando di aver già presentato una richiesta formale di audizione il 18 dicembre scorso.

“Non permetteremo che i cittadini della Provincia dell’Aquila siano penalizzati per le inefficienze di un sistema che non ha garantito loro gli strumenti adeguati per adempiere agli obblighi previsti dalla legge”, conclude la CGIL.

La vicenda resta aperta, in attesa di risposte da parte della ASL1 e di un intervento risolutivo da parte delle istituzioni regionali.

 

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