SULMONA, LA POLITICA E L’INTUIZIONE DI FLAIANO
di Luigi Liberatore – Intendiamoci subito sui termini di stupidità e stupido che mi accingo ad usare di cui escludo ogni forma offensiva, lasciando intendere che il riferimento volge alla forma universalmente accettata come ambito di scarsa intelligenza. Politica in questo caso perché provo a fare una mia analisi sulla crisi amministrativa in cui versa Sulmona. Crisi di questo Natale, ovviamente, ma che parte da una idea che viene da lontano. Vado con Ennio Flaiano per sgombrare il campo da ogni equivoco, con un tema a lui molto caro secondo cui i guai nascono sempre dal fatto che una idea nelle mani di uno stupido finisce col produrre un sistema che attrae poi tanti altri. Io rovescio la visione di Flaiano e dico che in questo caso lo stupido è l’idea, ovviamente concepita ed afferrata tanto da portare Sulmona, purtroppo tardi, al naufragio politico-amministrativo. Era in re ipsa la fine immatura del sindaco Gianfranco Di Piero il quale con tre anni di ritardo ha riconosciuto nel non aver esercitato le prerogative di sindaco il suo grande peccato, ma di aver inseguito una fantomatica necessità di mediare. Idea stupida per uno che è istituzionalmente individuato come detentore di poteri quasi esclusivi, libero e obbligato ad imprimere la propria visione di governo. Fin dal primo giorno ha girovagato, impigliato in una specie di mercatino, incapace di imprimere un’orma che forse non possiede ma talmente abbarbicato alla sua stupida idea tanto da spingere la maggioranza dei consiglieri a rovesciare il tavolo. Non è stato lucido nemmeno alla fine, incorrendo in una brutale espressione secondo cui è un errore avere come consiglieri eletti moglie e marito. Chiaro il riferimento ai coniugi Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, entrambi medici. Secondo l’assunto dell’ex sindaco Di Piero, nello stesso laboratorio non avrebbero potuto lavorare Pierre e Marie Curie. L’assurdo di una stupida idea che ha contagiato gli irriducibili che adesso lanciano la caccia alle streghe, non sapendo come liberare se stessi dalla stupidità di una idea. Non si governa la città di Sulmona sul principio astratto di fare solo il bene della città se non si hanno visioni, proposte, idee e soprattutto se non si sa che è la politica lo strumento per governare e non l’idea, stupida, che si è bravi se si predica onestà. L’onestà è come l’acqua, la base neutra su cui versare altre qualità sennò si finisce per essere rancorosi, come lo sono adesso piddini e pentastellati che fiondano senza riguardo accuse a destra e a manca. Che la longa manus di Andrea Gerosolimo sia penetrata nel corpo in putrefazione della coalizione è assodato, anche se la sua dichiarazione pubblica di estraneità ai fatti è la classica excusatio non petita. Ciò dimostra ancora una volta che afferrare una idea stupida porta all’ammasso. In questa desolazione politico-spirituale emerge una speranza a sinistra, cioè l’elezione del nuovo segretario del partito democratico nella persona di Diego Bucci, di cui ricordo saggezza e prudenza nel suo percorso di sindacalista, a condizione che si scrolli di dosso il fardello pentastellato che Sulmona proprio non regge. Ho letto che l’ex sindaco Di Piero non abbia del tutto abbandonato l’idea di ricandidarsi. Torno a Flaiano: “Ho fatto qualche studio sulla stupidità umana, ma non sono riuscito che a provare la mia propria stupidità. Eppure quella che più colpisce è quella altrui”.
Io sono di avviso contrario.
Le elezioni si sono concluse dopo il “ballottaggio con abbandono” del 17 e 18 ottobre del 2021, con primo consiglio comunale l’8 novembre e la lista delle deleghe diffusa solo il 4 di novembre (fu resa nota prima la data del consiglio e successivamente le deleghe, e questo già faceva intendere il clima non proprio sereno che si viveva all’interno, nonostante l’euforia da voto).
Lo “spegnere repentinamente” (e intendo già delle prime palesate scaramucce) di una “nuova forma di politica in città” avrebbe fatto solo gli interessi della minoranza umiliata dal voto… e costoro ovviamente non aspettavano altro.
Allo stesso modo, i “parenti serpenti” di maggioranza non hanno, ne potevano forzare la mano delle dimissioni per non essere artefici e complici di uno scioglimento a tempo di record della consiliatura, anche perché il loro sogno era sempre quello del vile tornaconto elettorale.
Quindi giorno dopo giorno, si è unicamente lavorato per creare il maggior scompiglio politico possibile, e ricordiamo il primo “piccolo ma grave terremoto politico” con le elezioni provinciali del 18 dicembre 2021 (a soli 44 giorni dall’insediamento del C.C.) con il passaggio di Proietti nel cdx al fianco del rieletto presidente Caruso (i dovuti collegamenti di interessi e di partito li lascio ai lettori) per poi concludere e abbandonare l’esperienza nel cdx il 2 agosto 2022 (222 giorni come consigliere provinciale di maggioranza con benefici pari al nulla per il territorio) per poi rientrare in maggioranza comunale unitamente a Nannarone (dimessasi il 1° agosto 2022 dal PD) Di Rienzo e Perrotta, in “LIBERI E FORTI” diventando di fatto il primo gruppo “di peso politico” (4 componenti), con alle spalle il PD (3 componenti) ad appoggiare il Sindaco Di Piero.
Da qui il peso si è fatto sentire sempre di più con invettive, con accordi non rispettati o comunque traditi e quant’altro di “buona politica” l’entourage sempre più scollato dalla maggioranza è riuscito a creare per inficiare e smantellare l’operato della giunta Di Piero.
L’EPILOGO BIPARTISAN il 31 dicembre 2024.
I mandanti, gli esecutori e le motivazioni sono tutti noti e conosciuti, non resta che fare fede nella “memoria politica degli elettori”.
Rivendico la primogenitura di”excusatio non petita..”,felice di condividere l’opinione.