SULMONA, CITTÀ INGOVERNABILE: CINQUE SINDACI FATTI CADERE IN VENT’ANNI

Sulmona si conferma una delle città più difficili da amministrare in Abruzzo, con l’ennesima interruzione anticipata del mandato di un sindaco. Gianfranco Di Piero, ormai ex primo cittadino, è stato sfiduciato, seguendo il destino di altri cinque suoi predecessori nell’ultimo ventennio.

Il dato è inequivocabile: su sei sindaci eletti dal 2001, ben cinque non sono riusciti a portare a termine la loro amministrazione. Un vero e proprio record negativo che riflette le difficoltà politiche e istituzionali della città.

PRECEDENTI ILLUSTRI DI UNA CRISI CRONICA
La parabola discendente dei sindaci sulmonesi inizia nel 2003, quando Pietro Centofanti fu mandato a casa dalle dimissioni in blocco dei consiglieri comunali. Caduta sancita con DPR del 2 ottobre 2003. Dopo di lui fu Franco La Civita, a cadere nel 2007 con D.PR. Del 24 luglio.  Nel 2013 toccò a Fabio Federico, il cui mandato fu interrotto a pochi mesi dalla scadenza naturale. Nel 2016 si concluse anticipatamente anche l’era di Peppino Ranalli, con una crisi innescata dalle dimissioni di nove consiglieri, tra cui lo stesso Di Piero, allora consigliere di minoranza.

L’attuale crisi si aggiunge quindi a una lunga serie, sottolineando la complessità della gestione politica di una città storicamente frammentata e conflittuale.

LE REAZIONI DEL PARTITO DEMOCRATICO
L’uscita di scena di Di Piero ha scatenato dure reazioni da parte dei rappresentanti del Partito Democratico, che hanno attaccato duramente i consiglieri dimissionari, accusandoli di non aver agito nell’interesse della città.

“Intendiamo scongiurare che la città sia vittima di un’operazione politica frutto di interessi particolari piuttosto che della tutela dell’interesse pubblico, dovere di ogni eletto. Quel dovere al quale quest’oggi i consiglieri dimissionari hanno deciso di abdicare, complici di coloro che hanno mire politiche sulla città ben chiare e per le quali l’amministrazione Di Piero rappresentava certamente un ostacolo”, hanno dichiarato in una nota congiunta Daniele Marinelli, Francesco Piacente, Stefano Albano, Pierpaolo Pietrucci e Michele Fina. A onor del vero, sono stati proprio i rappresentanti del partito democratico della città a sancire la fine dell’amministrazione guidata dal sindaco Di Piero, prima spaccandosi per questioni di incarichi e poltrone e poi continuando a portare il sindaco verso direzioni politiche discutibili. Tant’è che lo stesso sindaco, oggi,  ha ammesso di aver sbagliato a non far valere il ruolo di primo cittadino che gli elettori gli avevano attribuito con un mezzo plebiscito superando di circa mille voti anche le liste che lo sostenevano.

QUALE FUTURO PER SULMONA?
La caduta dell’amministrazione Di Piero pone ancora una volta Sulmona di fronte a un bivio. La città, già alle prese con difficoltà economiche, sociali e infrastrutturali, dovrà affrontare nuove elezioni in un contesto politico frammentato e segnato da profonde divisioni.

I cittadini si interrogano su quale potrà essere il futuro amministrativo della città, mentre cresce la consapevolezza che solo una stabilità politica duratura potrà garantire soluzioni efficaci ai problemi che da troppo tempo affliggono Sulmona.

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