ARRESTO CONVALIDATO E DOMICILIARI PER 35ENNE TROVATO CON DROGA, ARMI E DENARO CONTANTE
Il giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, ha convalidato l’arresto in flagranza di reato per Stefano Passoforte, 35enne di Sulmona, già noto alle forze dell’ordine, e ha disposto per lui gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’uomo, fermato lo scorso lunedì dai carabinieri della stazione di Sulmona e del nucleo operativo, è stato trovato in possesso di una consistente quantità di droga, denaro contante, bustine e un’arma.
Durante l’interrogatorio, Passoforte ha risposto alle domande del giudice, ammettendo di essere ricaduto nel giro della droga: “Non lo posso negare, ma volevo consumarla a scaglioni”, ha dichiarato. Il 35enne, che la scorsa estate aveva terminato di scontare una pena definitiva per una rissa aggravata, ha aggiunto: “I soldi me li sono guadagnati a fare lo chef. La pistola non è letale”, cercando di minimizzare la gravità del materiale trovato in suo possesso.
Nonostante la difesa degli avvocati Alessandro Margiotta e Maria Grazia Lepore, il giudice ha ritenuto “gravi gli indizi di colpevolezza” e ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari, con il monitoraggio elettronico dei suoi spostamenti.
L’arresto di Passoforte è stato reso possibile grazie all’attività investigativa dei carabinieri, che avevano intercettato una cessione di sostanza stupefacente in via D’Andrea tra il 35enne e un 40enne. Nel corso della perquisizione, i militari hanno trovato nel marsupio di Passoforte circa 22 grammi di cocaina suddivisi in 40 bustine, un bilancino di precisione, un’arma – una pistola scacciacani modificata – e la somma di 11.000 euro in contante. Inoltre, durante una perquisizione domiciliare, sono state rinvenute altre 500 bustine, un chiaro segno di un’attività di spaccio radicata nel territorio.
Il 40enne, che era stato fermato insieme a Passoforte, è stato denunciato per favoreggiamento. Inizialmente, aveva dichiarato di aver acquistato la droga da uno straniero, ma gli investigatori hanno messo in luce il suo coinvolgimento nella vicenda.
La misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, pur evitando il carcere, implica una costante sorveglianza sui movimenti di Passoforte, che dovrà rispondere di traffico di droga e detenzione di armi.