PERSECUZIONI DOPO LA FINE DELLA RELAZIONE: RINVIATO A GIUDIZIO 46ENNE DI SULMONA

Non accettando la fine della relazione, aveva trasformato la vita della sua ex compagna in un incubo fatto di telefonate ossessive, pedinamenti e inseguimenti. Con l’accusa di atti persecutori, Massimiliano Chiarelli, 46 anni, residente a Sulmona, è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari, Marta Sarnelli.

I fatti risalgono al 2021, in un periodo compreso tra luglio e il 29 settembre. Stando a quanto ricostruito, le pressioni e i comportamenti ossessivi dell’uomo avevano costretto la donna a ricorrere alle cure del dipartimento di salute mentale a causa dello stress provocato dalle continue persecuzioni. La relazione tra i due era durata sei anni, ma alla decisione della donna di interrompere la storia Chiarelli non si sarebbe rassegnato.

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe agito con atteggiamenti tali da creare nella sua ex partner “imbarazzo e sensibile interferenza con l’attività quotidiana”. Le telefonate continue e i pedinamenti avrebbero determinato una situazione di grave disagio psicologico.

Il gup ha ritenuto sufficienti gli elementi raccolti per procedere con il rinvio a giudizio, respingendo le istanze della difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Margiotta, che ha contestato la solidità delle accuse.

Il processo prenderà il via il prossimo 6 maggio 2025, data in cui la vicenda approderà nell’aula del tribunale per l’esame delle prove e delle testimonianze.