POPOLI TERME, IL PARTITO DEMOCRATICO PRONTO A CHIEDERE UNA CONSULTAZIONE POPOLARE SULLA RIAPERTURA DI CORSO GRAMSCI

Il sindaco Dino Santoro vuole riaprire corso Gramsci chiuso da diversi anni. Lo ha annunciato nel corso di un’assemblea pubblica in cui ha spiegato che  la riapertura del Corso è direttamente legata alla situazione che si è venuta a creare lungo viale Mazzini. I numerosi cantieri inerenti alla ricostruzione post sisma hanno infatti reso necessaria la chiusura al traffico dell’importante strada per poter procedere ai lavori senza creare ingorghi e disservizi.

Ma gli esponenti del partito democratico sono di tutt’altro avviso ritenendo che si tratta di una  scelta sbagliata e retrograda di difficile attuazione che potrebbe creare anche delle situazioni di pericolo. Lo sottolinea l’ex parlamentare Antonio Castricone, il quale evidenzia le difficoltà di realizzazione dell’intervento, la pericolosità in termini di sicurezza e  lo scarso impatto in termini di riattivazione del tessuto commerciale visto che occorrerebbe un piano di rilancio strategico e non la semplice riapertura di 300 metri di corso senza una precisa strategia di sviluppo.
Anche tra i residenti delle aree interessate, tra i commercianti e tra i cittadini, sono emerse chiare perplessità sulla riapertura di corso Gramsci e sulla riorganizzazione complessiva del traffico. Tra questi  l’Avv. Artemio Laratta, già vicesindaco ed assessore del comune di Popoli, che ha ricordato come ai tempi della realizzazione dell’intervento di rifacimento del corso, durante il mandato del Sindaco Castricone, con progetto redatto dallo studio di Terni LS di Paolo Leonelli e Mario Struzzi, progettisti fra l’altro ad Assisi del restauro della Piazza Inferiore di San Francesco – (Premio Dedalo Minosse e premio Marble Architectural Awards 2000 – Premio Apulia Marble Awards 2013), vi fu la specifica indicazione che l’area fosse destinata ad  area pedonale, sottolineando le possibili ricadute negative in caso di un utilizzo carrabile. Secondo Laratta con la riapertura del corso sarebbe a rischio la tenuta della pavimentazione che è stata progettata e realizzata per un utilizzo pedonale.

”La nostra sensazione”, spiega Castricone, “è che tra i cittadini presenti ci fosse una chiara e maggioritaria contrarietà a questa scelta voluta dall’amministrazione, e questo non solo per gli interventi registrati ma per il consenso espresso alle posizioni contrarie alla riapertura. La verità è che il duo Galli-Santoro negli ultimi tredici anni non ha fatto nulla per rivitalizzare il corso, nessun arredo urbano, nessun miglioramento dell’illuminazione, nulla che rendesse questi 300 metri di isola pedonale più accoglienti, probabilmente perché hanno sempre pensato ad eliminare l’area pedonale”.

Gli esponenti del Partito democratico sono convinti che questa scelta oltre a rovinare irrimediabilmente il corso, che sarà imbrattato con strisce di vernice per delimitare parcheggi, finti marciapiedi e carreggiata stradale, non porterà nessun beneficio al paese e al commercio.

“Quando il Sindaco ci accusa di ripetere proposte mai realizzate vorremmo ricordargli che lui, negli ultimi 13 anni, è stato prima assessore ai lavori pubblici ed oggi Sindaco, quindi quando lancia accuse in realtà lo sta facendo contro se stesso e il suo sodale Galli”, conclude l’ex parlamentare. “Noi ci faremo promotori, insieme a tutti i cittadini che vorranno partecipare attivamente, di una raccolta firme per indire una consultazione popolare su questa scelta, il cui esito tutti dovremo rispettare”.

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