ARRESTATO PER UN PICCOLO ARSENALE DA GUERRA CHE DETENEVA IN CASA, IL GIUDICE LO ASSOLVE PERCHÈ ERANO ARMI CHE NON POTEVANO SPARARE

Era finito sotto processo perché i carabinieri gli avevano trovato  un arsenale da guerra ereditato dal nonno. Oggi, Giuseppe Tatti 75enne di Opi, è comparso davanti al Tribunale di Sulmona riunito in seduta collegiale, presieduto dal giudice, Pierfilippo Mazzagreco, ed è stato assolto con formula piena. L’anziano però, non ha potuto evitare la multa di 100 euro per il pugnale che deteneva nella sua abitazione. Cento euro di multa per il possesso di un pugnale e assoluzione con formula piena per l’arsenale da guerra che aveva in casa. I fatti risalgono al 2022 quando, nel corso della perquisizione domiciliare, i militari avevano trovato e sequestrato un fucile da caccia, smontato nei suoi pezzi, 550 munizioni da guerra (proiettili per mitragliatore); 90 cartucce a pallettoni; 130 munizioni cal.22; tagliole per caccia di frodo, pugnali di grosse dimensioni, una fiocina da sub ed un fucile da caccia privo di matricola per la catalogazione. Tutto ereditato dal nonno come documentato, essendo le munizioni risalenti al 1915 e come aveva riferito il 75 enne al giudice nel corso dell’udienza di convalida. L’anziano infatti era stato arrestato dai carabinieri e poi rimesso in libertà con obbligo di firma. Nel corso del processo l’avvocato, Massimo Di Rocco del foro di Chieti, che difendeva l’anziano, ha ottenuto una perizia dalla quale è stato accertato che il fucile “aveva la canna completamente ossidata e non poteva essere messa in funzione”. Così come tutto il resto dell’arsenale sequestrato dai carabinieri e totalmente innocuo. L’anziano è stato quindi assolto per tutti i capi d’imputazione con la sola esclusione del pugnale per il quale è arrivata la multa da 100 euro.