È PIÙ BELLO IL PRESIDENTE MARSILIO CHE IL GUERRIERO DI CAPESTRANO…!
di Luigi Liberatore – Su questo aspetto non ci possono essere dubbi. Marco Marsilio, il presidente della regione Abruzzo, è decisamente bello rispetto al guerriero di Capestrano che col suo cappellaccio a punta, due occhi sgranati e una conformazione “mediocre” appare brutto se non inquietante. Per i novanta anni dalla scoperta della statua in pietra, il “governatore” è intervenuto all’incontro che si è tenuto a Chieti per celebrare le Giornate europee del patrimonio dedicate al Guerriero di Capestrano. Marco Marsilio ha reso onore al professor Adriano La Regina, archeologo ed etruscologo di fama internazionale, ringraziandolo della presenza e soprattutto del peso che ha avuto nella sua formazione culturale. Il presidente della Giunta regionale ha poi affrontato il cosiddetto “giallo” che circonda la presunta veridicità del Guerriero di Capestrano ospitato nel museo di villa Frigerj a Chieti. Circolano, infatti, voci che nel 1934 qualcuno abbia realizzato l’opera seppellendola a Capestrano per tirarla poi fuori con la sceneggiata del ritrovamento. I tempi erano decisamente adeguati. Marsilio ha destituito le voci ricorrenti come fantasiose e soprattutto disancorate dalle rigorose indagini e riflessioni marmoree che sostengono la caratura scientifica legata al ritrovamento archeologico. Io non inseguo quel sentiero del dubbio. Mi va soltanto di riaffermare che non è stata una scelta del tutto felice, anche per questioni estetiche, quella di inserire nello stemma della regione Abruzzo, rispetto a quello adottato dall’Ente nel 1986, il Guerriero di Capestrano. Ciò anche per ragioni di araldica, materia sofisticata di sgobboni e coriacei studiosi, per cui mi rifaccio sempre a Fabio Valerio Maiorano, deputato di Storia Patria in Abruzzo, il quale ritiene che il motto “Gentium vel fortissimarum Italiae” contenuto nel gonfalone, estrapolato da uno scritto di Plinio il Vecchio, si riferisca inequivocabilmente ai Sanniti, popolo insediato prevalentemente in Molise e in territori a confine con la Campania, l’Alta Puglia e il Nord della Lucania. Non c’entra nulla con l’Abruzzo, come ha più volte affermato Fabio Valerio Maiorano. Come nello stemma della regione abruzzese ci casca male pure quel Guerriero di Capestrano, sul quale permangono pure dubbi di autenticità rispetto alla sua eclatante bruttezza. Il presidente Marco Marsilio poteva fare di meglio, per questioni di estetica e di rispetto per il suo maestro di studi.
Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, I, 3, 106)… Sequitur regio quarta gentium vel fortissimarum Italiae…
Non raccontiamo balle!