OSPEDALE, TAGLI ALLA GUARDIANIA: APPELLO DEI LAVORATORI ALLE CONSIGLIERE REGIONALI

I lavoratori della guardiania dell’ospedale di Sulmona lanciano un accorato appello per denunciare la loro situazione critica, a seguito delle misure previste dal piano di razionalizzazione 2024 della Asl1 che prevede un drastico taglio del servizio con gravi ripercussioni sui dipendenti e sull’utenza. In una nota, i lavoratori lamentano di essere tra i più colpiti dai tagli, nonostante il ruolo essenziale che ricoprono, soprattutto in un ospedale che ospita detenuti di alta sicurezza.

“I lavoratori della guardiania di Sulmona saranno tra i più penalizzati dai tagli della Asl1″, si legge nella nota diffusa oggi dopo un incontro avuto con il sindaco e la consigliera regionale Maria Assunta Rossi. “Una preoccupazione che va oltre la perdita di posti di lavoro: il servizio di sicurezza svolto finora è stato un pilastro per la protezione di personale sanitario e pazienti”. Gli addetti sottolineano come, durante l’emergenza Covid-19, abbiano lavorato in condizioni estreme, spesso con turni di 12 ore, senza pause adeguate né il riconoscimento delle ore straordinarie. Nonostante tutto, hanno garantito un servizio continuo e professionale.

I lavoratori ritengono profondamente ingiusto che non vi sia un trattamento uniforme tra gli ospedali della provincia. La riduzione del servizio di guardiania, a loro avviso, metterà a rischio la sicurezza dell’intera struttura, specialmente nelle ore notturne, quando si verificano frequentemente tentativi di ingresso non autorizzato.

Un altro punto cruciale evidenziato è la presenza, nel nosocomio di Sulmona, di un reparto destinato ai detenuti del carcere di alta sicurezza. La vigilanza, dunque, non è solo una questione di normale sicurezza ospedaliera, ma coinvolge rischi ben più gravi.

“Qualsiasi avvenimento sfortunato potrebbe implicare responsabilità morali per gli organi decisionali”, avvertono i lavoratori. Per questo, chiedono il supporto delle rappresentanti locali in consiglio regionale – Marianna Scoccia, Maria Assunta Rossi, già presente oggi in ospedale e Antonietta La Porta – affinché si facciano portavoce della loro causa e agiscano nelle sedi istituzionali per tutelare i posti di lavoro e garantire un servizio di sicurezza adeguato.

L’appello dei lavoratori, oltre che a difesa dei loro diritti, coinvolge anche la protezione di pazienti e del personale sanitario, per mantenere elevati standard di sicurezza in un contesto ospedaliero già complicato dalla presenza di detenuti e dalle difficoltà della gestione quotidiana. Immediata arriva la risposta delle consigliere regionali che si dicono pronte ad essere al loro fianco affinché non ci siano disparità di trattamento tra i diversi ospedali della provincia dell’Aquila:

“In questi giorni abbiamo raccolto le istanze dei numerosi lavoratori, che svolgono il servizio di guardiania nei presìdi di Sulmona, i quali verranno in via prevalente coinvolti dai tagli previsti nel Piano di Razionalizzazione 2024 della ASL1. Abbiamo assicurato loro il massimo impegno, affinché vengano garantiti gli stessi livelli occupazionali. Riteniamo, come rappresentanti del territorio, indispensabile affiancare i lavoratori nel chiedere che non ci sia disparità di trattamento tra i diversi ospedali della nostra provincia. Per queste ragioni, fin da subito, ci attiveremo in tutte le sedi, sia istituzionali che non, per vedere tutelati i diritti dei lavoratori della guardiania dei presìdi di Sulmona.
Domani venerdì 27 settembre alle ore 12,30 incontreremo la direzione strategica della ASL1  per trovare possibili soluzioni”.

One thought on “OSPEDALE, TAGLI ALLA GUARDIANIA: APPELLO DEI LAVORATORI ALLE CONSIGLIERE REGIONALI

  • bene,appello di che? Non ci sono i denari,meglio ci sono solo per gli interessi particolari (prevalgono),sotto gli occhi di tutti :sospesi i servizi essenziali,cancellati i restanti,i Cittadini non ricevono i previsti servizi ,nessuna garanzia di fruibilita’, tutti fanno finta di niente,responsabilita? Politicialtroni e loro indicati,un circo di incapaci,inconcludenti,inutili,il fallimento gestionale della sanita’ e’ sotto la luce del sole,piu’ di 200 milioni i debiti,si continua con debiti su debiti,nessun rigore di spesa :convenzioni ,elisoccorso,appalti,contratti ,ecc,ecc, chi paga? Tutto nel rispetto delle Leggi? Per le coperture finanziarie? Tutelare i posti di lavoro? Le garanzie sono sospese,punto,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?

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