NON SEMPRE NATURALE CORRISPONDE A SICUREZZA

A cura del dott. Maurizio Proietti – Il gas naturale è dannoso per la salute? 

Un interrogativo non di secondaria importanza, dal momento che nel nostro Paese il metano viene impiegato per produrre circa il 50% dellenergia elettrica: siamo al primo posto in Europa. La risposta, supportata da una mole di studi, è ! Il gas combusto produce parecchi danni. Chi non si occupa di materia ambientale e di ricadute degli inquinanti sulla salute umana è portato a ritenereche questo gas non sia inquinante.

Ricordo che Sulmona è interessata dall’impianto di compressione della SNAM e da quello della Metaenergia che incombono sulla città.

La maggior parte dei gas fossili provocano danni alla salute e di conseguenza costi enormi in ambito sanitario. A mettere nero su bianco sono la HEAL (Health and Environment Alliance), il CREA (Centre for Research on Energy and Clean Air), Ember, Europe Beyond Coal, Food & WaterAction, con  il rapporto False fix: the hidden health impacts of Europe’s fossil gas dependency. [1]

L’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e ReCommon hanno affermato che l’Italia è la nazione con i costi sanitari più elevati: 2,1 miliardi lanno, a fronte degli 8,7 miliardi spesi da 27 paesi  dell’Unione Europea più il Regno Unito nel 2019.

Sul sito Sanitainformazione.it possiamo leggere: “… Un rischio molto alto e forse sottostimato dai governi che dovrebbero rivedere le politiche energetiche. Si tratta di un report curato da varie organizzazioni non governative, in cui è stato quantificato l’impatto sulla salute della combustione di gas fossile per la produzione di energia elettrica, abitazioni private escluse. Si afferma, inoltre, che “… mentre la combustione del carbone continua a essere la forma di produzione di energia più inquinante e dannosa per la salute, i costi del gas fossile sono stati grossolanamente sottovalutati, ma non vanno trascurati. [2] Nei Paesi presi in esame sono stati calcolati 2.864 morti premature, circa 15.000 casi di malattie respiratorie in adulti e bambini e oltre 4.100 ricoveri ospedalieri. Da tener presente che le centrali elettriche che utilizzano il gas fossile per il loro funzionamento, generalmente, sono ubicate in aree ad elevata densità di popolazione (o nelle loro vicinanze), pertanto sono molti i soggetti esposti al rischio derivante da questo tipo di inquinamento atmosferico.

 

Agostino Di Ciaula, medico e presidente del comitato scientifico dell’ISDE, ha affermato: “Il falso presupposto è che il gas sia considerato il più verde tra i combustibili fossili. Inquina di meno, ma non vuol dire che non inquina. Con il gas si produce poco particolato primario, ma non è l’unicoinquinante. Bruciare gas significa produrre inquinanti gassosi altrettanto pericolosi: tra cui anche particolato, biossido di azoto e biossido di zolfo, che generano importanti conseguenze sanitarie sul breve periodo. In una stessa giornata, se aumenta l’ossido di azoto aumenta la frequenza di asma, infarti, disturbi cerebrovascolari, alterazioni della gravidanza”.

Il gas naturale, mix di idrocarburi gassosi formato maggiormente da metano e altri composti organici, contribuisce, attraverso la combustione, alle emissioni dei gas serra che producono i cambiamenti climatici.    Antonio Tricarico, ricercatore di ReCommon, in occasione della presentazione del report False fix ha affermato che in Italia la revisione del Piano Nazionale per lEnergia e il Clima prevista questanno dovrebbe mirare ad adottare lobiettivo di un sistema elettrico libero da fonti fossili entro il 2035 e sollecitare una ordinata eliminazione del gas entro tale data.

Purtroppo i tempi necessari per sfruttare al meglio le vere fonti alternative: solare ed eolico, sono lunghi e solo nel 2040 dovrebbero fornire il 30% di quella necessaria al pianeta. Nel frattempo dobbiamo essere consapevoli dei rischi e non eclissarli mettendo la testa sotto la sabbia.

Frida Kieninger, direttrice degli affari europei di Food & Water Action, ha ammesso che i piani dell’UE per rimpiazzare gran parte del gas russo con gas fossile liquefatto, il cosiddetto GNL,danneggeranno le comunità di tutto il mondo. Se lEuropa non riesce a svezzarsi dal gas sta fallendo nel proteggere la salute dei cittadini europei.  

La Commissione europea sta predisponendo un documento in cui è previsto il graduale abbandono, ma obbligatorio, delle caldaie domestiche che funzionano con combustibili fossili (gas) da completare entro il 2029, per essere rimpiazzate da quelle che per funzionare prevedono combustibili provenienti da fonti di energia rinnovabile. Quindi l’UE riconosce la pericolosità del gas utilizzato nelle abitazioni, ma è sostenibile se usato per produrre energia elettrica! Un paradosso, per usare un eufemismo.

Fino a oggi, si è usato il gas per riscaldare le abitazioni e soprattutto per cucinare, ma si inizia a dubitare sulla sua innocuità. Più che dubbi, ormai, ci sono certezze che si evincono da un documento pubblicato da  

Hannah Blair, CLASP Nicole Kearney, CLASP Europa Cristina Pricop, Alleanza Europea per la Salute Pubblica Michael Scholand, Consulente presso CLASP Europa. Di seguito ne riportiamo le conclusioni estrapolate dal documento completo consultabile liberamente online e riportato in bibliografia. [3]  

 

La cottura a gas è pericolosa per la nostra salute e costosa per la società. Sono necessari interventi politici per prevenire un nocivo inquinamento dell’aria causato dalle cucine a gas e per proteggere la salute umana e l’ambiente. La Commissione Europea dovrebbe eliminare le cucine a gas attraverso la direttiva di Ecodesign, rimuovendo l’inquinamento dell’aria direttamente alla fonte. La cottura elettrica non prevede l’uso di combustibili fossili; pertanto, non rilascia inquinanti da combustione pericolosi all’interno della casa. Sebbene le soluzioni di cottura elettrica siano un’alternativa pulita e sostenibile, la transizione non sta avvenendo abbastanza in fretta. I governi a livello nazionale dovrebbero incentivare le alternative elettriche, accelerare il passaggio a una cottura pulita e offrire significative misure di supporto sociale. I costosi investimenti nell’idrogeno o il fare affidamento alla ventilazione e al comportamento degli individui per mitigare i rischi della cottura a gas non sono la risposta giusta. Effettuare il passaggio dalla cottura a gas a quella elettrica aiuterà a garantire che le nostre cucine non ci facciano ammalare.

In ultimo, ma non per importanza, alcuni ricercatori dell’ Università di Stanford hanno rilevato che un fornello, funzionante a gas, acceso in ambiente chiuso può produrre livelli di benzene (cancerogeno) più elevati di quelli prodotti dal fumo passivo. Secondo l’articolo pubblicato su Environmental Science & Technology, il benzene si diffonde in tutta la casa permanendo per diverse ore nell’aria indoor.  I ricercatori hanno scoperto che i fornelli e i forni a gas emettono fino a 50 volte più benzene rispetto ai fornelli elettrici. [4] Uno studio precedente ha dimostrato che i fornelli a gas delle case emettono altre sostanze inquinanti, come il biossido di azoto, in grado di indurre malattie respiratorie. [5]

Una meta-analisi risalente al 2013 ha stabilito che i bambini esposti ai prodotti di combustione deifornelli a gas hanno un rischio di asma superiore (42% in più) rispetto a quelli non esposti. [6]

In una analisi successiva (2022) è stato calcolato che, negli USA, il 12,7% dei casi di asma infantile è attribuibile alle suddette emissioni. [7]

Se consideriamo la Valle Peligna una “conca”, che per l’inversione termica può essere paragonata a un pozzetto per surgelati, con le emissioni “prossime” dell’impianto della metaernergia e della centrale di spinta della SNAM saremo esposti a maggiori rischi per la salute.

Riferimenti

[1] https://www.env-health.org/wp-content/uploads/2022/05/HEAL-Fossil-gas_briefing.pdf

[2] https://www.sanitainformazione.it/one-health/combustibili-fossili-oltre-due-miliardi-i-costi-sanitari-in-italia-causa-inquinamento/

[3] https://www.isde.it/wp-content/uploads/2023/01/Gli-effetti-invisibili-della-cottura-a-gas-sulla-salute.pdf

[4] https://www.isdenews.it/i-fornelli-a-gas-aumentano-il-rischio-di-leucemia/

[5] https://news.stanford.edu/stories/2022/01/rethinking-cooking-gas

[6] Lin W, Brunekreef B, Gehring U. Meta-analysis of the effects of indoor nitrogen dioxide and gas cooking on asthma and wheeze in children. Int J Epidemiol. 2013 Dec;42(6):1724-37. doi: 10.1093/ije/dyt150. Epub 2013 Aug 20. PMID: 23962958.

[7] Gruenwald T, Seals BA, Knibbs LD, Hosgood HD 3rd. Population Attributable Fraction of Gas Stoves and Childhood Asthma in the United States. Int J Environ Res Public Health. 2022 Dec 21;20(1):75. doi: 10.3390/ijerph20010075. PMID: 36612391; PMCID: PMC9819315.

HEAL: https://www.env-health.org/

CREA: https://energyandcleanair.org/

Ember: https://ember-climate.org/

Europe Beyond Coal: https://beyond-coal.eu/

Food & Water Action: https://www.foodandwateraction.org/

Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia): https://www.isde.it/

ReCommon: https://www.recommon.org/

NOAA: https://www.noaa.gov/

NOAA Chemical Sciences Laboratory: https://csl.noaa.gov/

US Environmental Protection Agency: https://www.epa.gov/

Environmental Defense Fund: https://www.edf.org/

European Climate Foundation: https://europeanclimate.org/

2 thoughts on “NON SEMPRE NATURALE CORRISPONDE A SICUREZZA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *