DON CIOTTI A SULMONA: “PERCORSI DI RIABILITAZIONE PER DETENUTI SIANO REALMENTE PROPOSITIVI”
Ieri, nell’affollato auditorium dell’Annunziata a Sulmona, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha tenuto un incontro con studenti e docenti delle scuole superiori della città. Al centro del suo discorso, il tema della riabilitazione dei detenuti e l’importanza di percorsi alternativi per scontare la pena. “Ci possono essere dei percorsi alternativi, se sono realmente propositivi. Lo dice la nostra Costituzione. Bisogna creare le condizioni perché questo avvenga”, ha dichiarato don Ciotti, sottolineando però le gravi difficoltà del sistema carcerario italiano. “Tra suicidi, carenze e sovraffollamento, le carceri stanno attraversando una fase critica che rende difficile promuovere percorsi di recupero”.
L’intervento di don Ciotti arriva in un momento delicato per Sulmona, in pieno dibattito sul caso di Filippo Ciaccio, braccio destro di Matteo Messina Denaro, che ha ottenuto la semilibertà e un impiego come bibliotecario nel polo museale diocesano. Il caso ha sollevato molte polemiche sulla gestione della riabilitazione dei detenuti.
Durante l’incontro, organizzato dal presidio di Libera, don Ciotti ha lanciato un appello ai giovani, sottolineando la necessità di un impegno concreto per il loro futuro. “Questa è una società che si preoccupa dei giovani, ma non se ne cura come dovrebbe. Non basta preoccuparsi, bisogna occuparsi di loro, offrendo spazi e riferimenti per promuovere la cultura della legalità”.
Il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, ha aperto i lavori del convegno presentando il progetto “La città educativa”, sviluppato in collaborazione con Libera, le scuole, le famiglie e le forze dell’ordine, con l’obiettivo di prevenire le dipendenze tra i giovani. Di Piero ha espresso soddisfazione per il percorso fatto finora e ha ringraziato don Luigi Ciotti per la sua presenza e per la sua testimonianza di sacerdote al fianco dei giovani e contro la criminalità organizzata.
L’assessore comunale Paola Fiorino ha posto l’accento sull’importanza di un impegno continuo da parte delle istituzioni per combattere le dipendenze e promuovere una crescita sana tra i giovani.
bene,si tutto vero,per la giustizia sociale e Legalita’ ? E’ tutto depenalizzato,nessun reato nessuna pena,punto,cosi anche per i percorsi riabilitativi,sono per tutti e non per i meritevoli,il pregiudicato responsabile di reati dovrebbe riconoscere le proprie colpe,chiedere scusa,dimostrare il ravvedimento,il rimorso ,il dispiacere,dolore per le offese/danni procurati,quindi chiedere perdono con azioni concrete,utili al cambiamento nel rispetto dei codici morali e giuridici,ecco i percorsi realmente propositivi,(accade in tutte le Democrazie evolute) altrimenti sono chiacchiere per dare a credere,prima i doveri poi i diritti,per la sospensione dei Servizi primari ai Cittadini ? Per la cancellazione dei restanti, cosa si fa?Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?
Trovo molto pertinente il tuo commento..
Si sono aperte le maglie della giustizia e della verità e dei diritti solo per i nomi altisonanti mafiosi o corrotti..
Noi siamo il Giusto
Complimenti a don Luigi che c’entra sempre l obiettivo…