CASE PENTE: AL VIA I LAVORI PER LA CENTRALE SNAM NONOSTANTE I RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI
Partono oggi i lavori di costruzione della centrale di compressione di Snam a Case Pente, dopo che il Ministero della cultura ha dato il via libera per operare in una parte dell’area non interessata dai ritrovamenti archeologici. Mentre proseguono gli scavi nell’area adiacente, dove sono state rinvenute importanti testimonianze di un antico villaggio risalente a circa 3500 anni fa, il cantiere ha visto l’arrivo delle prime betoniere, dando il via agli interventi di rinforzo del terreno in vista della realizzazione della centrale.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce una serie di capanne che potrebbero dimostrare l’esistenza di un insediamento umano antecedente alla fondazione di Sulmona, suscitando la preoccupazione e le proteste dei comitati cittadini per l’ambiente. Questi ultimi denunciano la distruzione di un inestimabile patrimonio culturale, criticando duramente il Ministero della Cultura per aver autorizzato i lavori. “Siamo in presenza di una vera e propria follia”, tuonano i comitati, chiedendo un intervento politico per fermare l’opera.
Non è la prima volta che l’area di Case Pente si rivela un tesoro archeologico. Già durante le operazioni preliminari erano state scoperte una necropoli con circa cento tombe risalenti al V-IV secolo a.C., oltre a resti di costruzioni di epoca italica e romana. A queste scoperte si aggiungono i ritrovamenti degli anni ’60 e ’70, che portarono alla luce diverse sepolture romane e la celebre iscrizione dei Callitani, ora conservata nel museo archeologico di Sulmona.
Nonostante ciò, Snam ha confermato la propria intenzione di proseguire con i lavori, garantendo al contempo la massima collaborazione con la Soprintendenza per il recupero e la valorizzazione delle scoperte archeologiche. Il cantiere, allestito già nel marzo dello scorso anno, era rimasto fermo fino a oggi proprio a causa degli scavi. Ora, con l’avvio degli interventi di fortificazione del terreno, i lavori entrano nel vivo, puntando a completare la centrale entro l’autunno-inverno del 2026.
Il progetto, autorizzato dal governo nel 2018, rappresenta una tappa cruciale per il potenziamento delle infrastrutture energetiche del paese, ma continua a suscitare forti polemiche per l’impatto che potrebbe avere su un’area di grande rilevanza storico-culturale. Mentre le ruspe avanzano, la battaglia tra sviluppo industriale e tutela del patrimonio storico sembra destinata a continuare.
Questo rientra nel dolce dormire di chi dovrebbe amministrarci. Dove siete? In vacanza? O a leggervi un bel libro? La cultura, le biblioteche, a dormire con le galline, a garantire ai commercianti del centro storico di fruirne in maniera totalitaria e dettarne le regole…e qui?
PER QUESTO SCEMPIO? NON AVETE NIENTE DA DIRE?
NESSUNA AZIONE DA COMPIERE?
NEMMENO IN SUPPORTO DI CHI FA ANNI SI STA BATTENDO PER EVITARE ALLA CITTÀ DI SULMONA DI DIVENTARE UNA BOMBA AD OROLOGERIA? SINDACO E SINDACI DEL CIRCONDARIO DOVE SIETE POSSIBILE CHE NON CAPITE IL RISCHIO A CUI ESPONETE LE NOSTRE E LE VOSTRE FAMIGLIE? VIVETE AMCHE VOI QUI COME FATE A RESTARE SORDI CIECHI E COLPEVOLMENTE MUTI????
Parole al vento compa’, non lo hai ancora capito?
Adesso fermiamo le infrastrutture energetiche per quattro fossili di 3000 anni fa… ma per favore andate a lavorare!