ENALCACCIA: “CACCIA SELETTIVA AL CERVO NECESSARIA PER L’EQUILIBRIO ECOLOGICO, NON UNA STRAGE”
La recente delibera regionale che autorizza la caccia di selezione al cervo in Abruzzo, sebbene in forma ridotta, ha scatenato una serie di polemiche e dichiarazioni, principalmente da parte di gruppi ambientalisti come il Wwf. Angelo Petrocco del circolo Enalcaccia ha denunciato una campagna di disinformazione che, secondo lui, diffonde notizie inesatte riguardo alla questione.
Petrocco sottolinea che la decisione di avviare la selezione del cervo ĆØ frutto di cinque anni di censimenti accurati condotti in tutta la regione. I dati, raccolti attraverso avvistamenti da postazioni fisse e il monitoraggio del bramito, hanno guidato la redazione di un piano di prelievo basato su una valutazione faunistica approfondita. Gli equipaggi di censimento, composti da cacciatori formati e personale delle aree protette, hanno lavorato congiuntamente per garantire la precisione dei dati. Il piano ĆØ stato approvato dopo una rigorosa valutazione di incidenza ambientale e strategica, e solo sulla base di questo, lāIspra ha espresso parere favorevole.
Nonostante ciĆ², il compromesso politico ha portato a limitazioni significative, come la restrizione dell’80% del territorio previsto per la caccia, impedendo il completamento del piano. Petrocco afferma che la scelta di limitare la caccia a una porzione cosƬ ridotta del territorio rischia di compromettere lāefficacia del piano di prelievo.
Il piano faunistico venatorio dellāAbruzzo evidenzia anche i problemi causati dalla presenza massiccia del cervo, come la competizione alimentare con l’orso bruno marsicano e il camoscio dāAbruzzo. Il cervo, infatti, influisce negativamente sulle risorse alimentari degli orsi e danneggia le colture e i pascoli, contribuendo a un evidente squilibrio ecologico. La proliferazione della specie ha anche portato a danni ingenti al patrimonio boschivo e a un aumento degli incidenti stradali.
Petrocco evidenzia che il prolungamento del periodo di accoppiamento, dovuto alla sovrabbondanza di femmine, sta indebolendo la specie e causando malformazioni nei nuovi nati. La proliferazione di parassiti e zecche rappresenta un ulteriore problema, con rischi per la salute degli animali e potenzialmente anche per gli esseri umani.
Il portavoce del circolo Enalcaccia invita a ignorare le dichiarazioni populiste e a concentrarsi su soluzioni realistiche e scientificamente fondate per il riequilibrio della specie cervo. Esorta a non cadere nella trappola delle proposte irrealizzabili, come recinzioni troppo alte o altre misure inefficaci. Inoltre, critica le proposte del Wwf per risolvere il problema degli incidenti stradali, chiedendo maggiori dettagli su tempi e costi delle soluzioni avanzate.
La questione rimane complessa e divisiva, con una crescente attenzione verso le implicazioni ecologiche, faunistiche e sociali della gestione della popolazione di cervi in Abruzzo.
Domenico Verlingieri
La caccia ĆØ uno sporco business. Sporco di sangue. Ma chi si puĆ² essere per sparare a bamby, a sua madre,al maestoso cervo. La caccia al cinghiale non ha ridotto il numero di questi animali.