ANIMALISTI, LA CENTRALE SNAM CANCELLA IL PASSATO E PRECLUDE IL FUTURO DELLA VALLE PELIGNA
“La Centrale di compressione e spinta snam, di supporto al gasdotto Linea Adriatica, non solo cancella il passato della Valle Peligna distruggendo manufatti dellāetĆ del bronzo e dei secoli seguenti, ma ne preclude lo sviluppo turistico futuro ignorando che la zona Case Pente ĆØ zona di ContinuitĆ del Parco Nazionale della Maiella con il Parco Nazionale dāAbruzzo Lazio e Molise, passando per la Riserva Regionale del Monta Genzana, e che ĆØ stata individuata dalĀ PATOMĀ (Piano di Azione Nazionale per la Tutela dellāOrso Bruno Marsicano) come ZONA DI ESPANSIONEĀ dellāOrso Bruno MarsicanoĀ al fine di evitarne lāestinzione”. Lo afferma laĀ presidente Ā di āOrsa Pro Natura Pelignaā Maria Clotilde Iavarone facendo riferimento all’aggiornamento della cartografia sulla presenzaĀ e sullaĀ distribuzione potenziale dellāorso bruno marsicano nellāAppennino centrale.
Secondo la relazione, la popolazione di orso presente nel PNALM appare connessa con il resto degli Appennini solo in corrispondenza di due zone principali:
- la Val Roveto, in direzione nordāovest, in cui si evidenzia un solo corridoio che connette lāarea del PNALM con il margine orientale dei Simbruini,
- una serie di corridoi frammentati che connettono i versanti nordorientali del PNALM con il Parco Nazionale della Majella da una parte (passando per la Riserva del M.te Genzana), e con il Parco Regionale delĀ VelinoāSirente.Ā
Si fa notare che il corridoio che connette il versante nordorientale del PNALM con il Parco della Maiella, passando per la Riserva del M.te Genzana ĆØ proprio la zona di CASE PENTE, Colle Mitra, Colle Macerre e, nella pianura,Ā versante sinistro del Fiume Vella.Ā
“In questo contesto, lāarea di interesse, LocalitĆ āCase Penteā del Comune di Sulmona, ĆØ pianamente inserita nello scenario che vede alcuni territori come cruciali ai fini dellāespansione demografica e territoriale auspicata e prevista dal PATOM per garantire la sopravvivenza dell’orso marsicano”, afferma Iavarone. “Lāarea in questione, infatti, risulta essere un corridoio ecologico di fondamentale importanza, tra la rete di aree protette, ai fini della realizzazione di un contesto di meta-popolazione per la specie”.
Infatti, solo nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, a metĆ tra il Parco nazionale della Majella e il Parco Nazionale dāAbruzzo, Lazio e Molise, territorio di importanza cruciale per la conservazione e lāespansione della popolazione di Orso bruno marsicano, nel corso del 2019 sono stati censiti geneticamente 13 orsi rilevati solo nello scorso anno nel Comune di Pettorano sul Gizio individui, di cui 7 individui nuovi per la popolazione, perchĆ© mai censiti prima altrove. Tutti questi dati, raccolti dai monitoraggi condotti dal Personale della riserva negli ultimi anni, sia autonomamente, che allāinterno della Rete di Monitoraggio orso Bruno marsicano, rivelano una crescente presenza in questi territori, cosƬ come in quelli limitrofi e contigui. Un fenomeno che si ĆØ accentuato negli anni recenti con i seguenti segni di presenza: 40 nel 2017, 107 nel 2018 e 338 nel 2019.Ā
“Eā evidente che la strategia del PATOM sta trovando in questi territori una delle conferme piĆ¹ importanti, con la presenza stabile di alcune femmine fuori dalla core area storica del PNALM”, sottolinea la presidente di Orsa pro natura peligna.Ā “A dimostrazione della valenza di queste aree di presenza non piĆ¹ sporadica ed occasionale (ma di presenza stabile e di passaggio, in alcuni periodi dellāanno), come quello della localitĆ āCase Penteā, i dati in possesso della Rete di Monitoraggio Orso bruno marsicano di Abruzzo e Molise, istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, dimostrano e confermano il trend registrato negli ultimi anni, dal momento che anche nel corso del 2020, nei mesi di Ottobre e Novembre, diversi individui di orso, tra cui la femmina F 1.99 (individuata tramite analisi genetica e videotrappolaggio), hanno frequentato il sito in questione, compreso nel territorio di Sulmona e Pacentro, attirati dalle abbondanti risorse trofiche disponibili, in particolare dai numerosi alberi da frutta e dalla abbondante fruttificazione di ghiande. Lāorsa F 1.99 ha inoltre predato diversi animali da cortile presenti nellāarea e ha utilizzato il corso del fiume Vella come area di rifugio.Ā L’area ĆØ sempre stata utilizzata negli anni dagli orsi che vivono all’interno del Parco Nazionale della Majella e l’aumento notevole nel numero di individui che frequentano il Parco registrato in maniera scientifica e sistematica a partire dal 2012, con oltre 15 diversi individui e almeno 3 femmine riproduttive, ha determinato un utilizzo sempre piĆ¹ significativo del territorio in oggetto da parte di questa specie ad altissimo rischio di estinzione”.Ā Ma alla strategia portata avanti dagli esperti del PATOM e delĀ Ministero della Tutela dellāAmbiente e del Territorio e del Mare (MATTM) viene contrapposta la decisione dello Stato di realizzare laĀ CentraleĀ di Compressione e Spinta di gas metano, con relativi inquinamenti luminosi, acustici, con presenza continua antropica,Ā emissioni inquinanti e tutto ciĆ² che comporta la costruzione di gasdotti previsti.
“Lāassociazione Orsa Pro Natura Peligna esprime amarezza e stigmatizza i comportamenti incoerenti di un Paese che”, concludeĀ Maria Clotilde Iavarone, “Giano Bifronte, istituisce Parchi, Riserve, attua le Direttive Europee mediante leggi e leggine, incarica esperti di ogni tipo per la tutela dellāambiente, della fauna, della flora, del paesaggio, della sicurezza e salute dei cittadini e contemporaneamente attua provvedimenti in contrasto con le volontĆ precedentemente espresse”.
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Troppe panze piene e garantite scrivono sui social contro gli agricoltori ed a favore di cinghiali, cervi. orsi e chi ne ha piĆ¹ ne metta. Nessuno che piega la schiena e si mettesse dalla parte di chi zappa e suda tutto l’anno per lavorare nei campi: lavorare, lavorare e poi restare, sempre con maggior frequenza, con le mosche in mano a causa del clima….che, come gli amici a prescindere degli animali ĆØ sempre piĆ¹ nemico dell’agricoltura.
Non riescono a gestire una discarica in valle, figuriamoci una centrale di compressione del gas e necropoli !!!
Lasciateli fare che tanto prima o poi rovineranno tutto di sicuro.
GiĆ una centrale di compressione ha preso fuoco pochi mesi fa’, ma ĆØ stato solo un incidente da niente !!!!!