CRISI IDRICA IN ABRUZZO, MARSILIO CHIEDE LO STATO DI EMERGENZA
Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con una lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha chiesto lo Stato di Emergenza in Abruzzo per la crisi idrica “Il territorio della Regione Abruzzo è interessato da un lungo periodo di siccità, causato sia dalla eccezionale scarsità di precipitazioni pluviometriche delle ultime stagioni autunnali e invernali, sia dalle temperature rilevate costantemente più alte della media che hanno determinato, tra l’altro, una evidente riduzione dei deflussi idrici superficiali e, conseguentemente, una esigua disponibilità di acqua negli invasi e nelle falde idriche”, ha scritto il presidente Marsilio, allegando alla richiesta una relazione del dirigente della Protezione Civile abruzzese. La situazione complessa è stata inoltre aggravata dai “rilevanti afflussi turistici della stagione estiva soprattutto nella fascia costiera della regione, con un aumento considerevole del carico antropico, unitamente ai fabbisogni stagionali dei settori agricolo e zootecnico” tutto ciò “ha determinato un ulteriore incremento delle esigenze idropotabili e il conseguente aggravamento del deficit idrico in atto. La situazione ha assunto livelli di elevata criticità soprattutto nel territorio della provincia di Chieti ove diversi Comuni da giorni sono senza alcun approvvigionamento idrico con notevoli disagi per i cittadini, soprattutto per la popolazione più fragile come bambini, anziani e malati”. “Questa regione – ha concluso il presidente Marsilio -, di concerto con le Prefetture territorialmente competenti, si è attivata nell’immediato per far fronte al grave scenario emergenziale in atto che risulta evidente nella relazione pervenuta dall’Agenzia regionale di protezione civile e dal Dipartimento Territorio – Ambiente, frutto di una ricognizione presso i gestori del servizio idrico. Si chiede, pertanto, per l’intero territorio della regione Abruzzo e far data dal 1 luglio 2024, la dichiarazione dello Stato di Emergenza”.
bene,afflussi turistici ? I numeri sono sotto la luce del sole,pochi turisti,normali gli “escursionisti “del fuori porta…l’acqua d’abruzzo e’ “scialacquata” dispersa nelle reti di distribuzione,perso piu’ del 60 % ,il prezioso liquido e’ sprecato,i numerosissimi reports dicono di acquedotti colabrodo,vecchi,obsoleti,malridotti,superati,i gestori indicati dal politico di turno sono degli incapaci,inconcludenti,inutili,pensano ai contatori smart ,e non alle grandi quantita’ di perdite delle rete di distribuzione,oltretutto i reports indicano anche le vie da percorrere,le soluzioni,con piani,progetti validi per risolvere i problemi…lo stato d’emergenza e’ per le futili,banali chiacchiere dei politicialtroni,e loro indicati,un circo di infruttuosi,Legalita’,e basta,o no?
Vergognoso che nel 2024 la gente patisca un bene primordiale…..grazie
Parole sante. Il consiglio di amministrazione della sasi dovrebbe dimettersi in blocco, vergognatevi. Questo è il risultato di mala gestione per decenni dov’è il bene pubblico serviva a fare assumere raccomandati e asini da competizione.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti vi dovete vergognare e sparire dalla regione
Vergognoso….quando vi decidete a mettere
mano ad una rete idrica vecchia di 70 anni?? Aspettiamo altri 5 anni??