SI SCRIVE MAIELLA E NON MAJELLA, DELL’AQUILA E NON DI L’AQUILA

di Luigi Liberatore – Non è un incantesimo, né un giro di parole. Tantomeno l’esercizio di un collaboratore di questa testata che deve ad ogni costo riempire la pagina. Faccio questo tentativo non perché abbia motivi di salire in cattedra ma per rispetto dei lettori di ReteAbruzzo che ritengo assai strutturati culturalmente e soprattutto pazienti per concedersi una pausa e leggere ciò che scrivo. Anche con un titolo del genere, adatto semmai a rompere la noia sotto l’ombrellone. In fondo a questo articolo vi dirò chi, come e perché, ribaltando la regola giornalistica che vorrebbe la scaletta rispettata all’inizio e non alla fine. Partiamo dalla scritta Majella con la “j”. Bene, è un erroraccio. Si scrive Maiella e non Majella per indicare la nostra montagna “madre”, così come storicamente indicato in ogni espressione e soprattutto negli atti ministeriali che sancirono la nascita del parco nazionale della Maiella. Perché allora quella “j” che appare da qualche anno nelle riviste e nella cartellonistica ufficiale del parco, assunta poi da noi tutti quasi fosse una certezza? Non lo so. E’ assodato, invece, che tutto sia nato all’interno stesso del Parco, quasi che l’abbandono della semplice vocale per la “j” offrisse maggiore dignità alla montagna e all’Ente stesso. Un vezzo, una delle leziosaggini che attraggono e che finiscono per diventare regola all’interno della nostra lingua ormai infarcita di neologismi e termini stranieri. E che dire ancora dell’abitudine di indicare il nostro capoluogo all’interno di un testo scritto con l’articolo maiuscolo? Si scrive in quel caso l’Aquila e non L’Aquila, dell’Aquila e non di L’Aquila e così via. In questa circostanza, però, siamo di fronte a una violazione della linguistica, della grammatica perché quella “L” seguita dall’apostrofo è un articolo determinativo che segue le regole grammaticali. Sono giunto alla fine per chiarire quel chi, come e perché. Ho scritto questo breve articolo per dirvi che sono stato io uno dei tanti ad infrangere le regole, a scrivere Majella e non Maiella, a scrivere L’Aquila e non l’Aquila all’interno dei miei pezzi. Un seriale semianalfabeta che riconosce i propri errori: Majella l’ho trovato stampato sulla cartellonistica ufficiale, per cui in parte sono giustificato. Ma quella “elle”maiuscola è imperdonabile. Adesso ho fatto il professore grazie a Fabio Valerio Maiorano, scrittore, linguista, storico e giornalista, uno immerso negli studi che non ha avuto remore nel richiamarmi al “dovere”. Grazie, caro Fabio, soprattutto della delicatezza con la quale mi hai indicato la retta via.

14 thoughts on “SI SCRIVE MAIELLA E NON MAJELLA, DELL’AQUILA E NON DI L’AQUILA

  • Allora il nome Maiella deriva etimologicamente dalla dea Maja madre di Mercurio, per cui scrivere Majella non appare un semplice errore.
    Quanto a L’Aquila ritengo debba essere scritta con la L maiuscola in quanto intero nome della città i cui abitanti sono detti Aquilani. È vero che parliamo di un articolo determinato, ma il suddetto è parte integrante del nome ( cfr. La Spezia non la Spezia).
    Il professore da Lei citato ha preso un granchio.
    Distinti saluti.

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    • Caro Fabiolino, quello che pensi tu e quello che penso io è aria fritta. Eminenti studiosi e linguisti, quelli che si sono occupati del problema hanno sancito che quella L davanti al toponimo Aquila è un articolo determinato che segue tutte le regole della lingua italiana, dunque si fonde con la preposizione semplice che lo precede formando una preposizione articolata: dunque dell’Aquila, all’Aquila, dall’Aquila et similia. Inoltre, va scritto con la minuscola (l’Aquila) all’interno di un testo proprio perché è un semplice articolo determinativo. inoltre, nella nostra lingua non esistono toponimi con due maiuscole iniziali. Quanto al monolito L’Aquila indeclinabile, darebbe luogo all’aggettivo L’Aquilano e Laquilano, a dimostrazione che il toponimo è Aquila e che quella L è solo è soltanto un articolo determinato. Chi non accetta la spiegazione grammaticale, può però trovare giustizia nel regio decreto del 1939, quello che mete la L davanti al toponimo Aquila e che al rigo successivo precisa: la Provincia assume la seguente denominazione: Provincia dell’Aquila. Infine, la dea da cui deriverebbe Maiella, basta controllare fonti attendibili, è Maia, non Maja. In privato, se vuoi posso fornirti tutta la bibliografia dei linguisti che smentiscono le tue certezze. Cordialmente. Tuo cugino Fabio.

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  • Tratto dalla Treccani, non da uno qualsiasi:

    MAIA (Maĩa, Maia)
    Figura mitologica degli antichi Greci: una delle Pleiadi, figlie di Atlante e di Pleione (figlia di Oceano); la maggiore, anzi, e la più bella di esse (v. pleiadi), fatta, nella leggenda, madre di Ermete (v.). Fu amata da Zeus in una grotta solitaria del Monte Cillene, in Arcadia; e ne nacque Ermete, che Maia generò nel quarto giorno del mese (essendo caro ad Ermete il numero quattro). Nato il fanciullo, M. lo ravvolse accuratamente nelle fasce; ciò che non gl’impedì di scivolarne subito fuori per dare principio alle sue burle ladresche. E l’indole maliziosa di Ermete e la sua tendenza al furto si spiegavano appunto con la sua nascita da un amore clandestino della madre con Zeus; e di questa inclinazione del fanciullo aveva fatto Maia stessa per prima l’esperimento, quando, bagnandosi essa insieme con le sue sorelle, le Atlantiadi, egli le aveva rubato le vesti.

    A parte queste elaborazioni del mito, Maia rappresenta, nel suo significato originario, come le altre Pleiadi sue sorelle, il principio vivificante e fertilizzante del cielo: sono esse il simbolo della stagione delle piogge, che fanno germogliare e prosperare il seme affidato alla terra; s’intende così come dalla saga tutte le Pleiadi fossero fatte capostipiti di una gente di dei o di eroi.

    Se la enciclopedia Treccani parla di Maia e Maiella….risulta inutile ogni commento.

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  • bene ,tantissimi i personaggi della mitologia greca,ninfa Maia inclusa ,figlio Hermes /Ermete anche…Nella mitologia greca Mercurio era Hermes, figlio di Giove e della ninfa Maia, messaggero degli Dei, protettore dei viaggi e dei viaggiatori, della comunicazione, dell’inganno, dei ladri, dei truffatori, dei bugiardi, delle sostanze, della divinazione, portatore dei sogni e il conduttore delle anime dei morti negli inferi…Hermes o Ermete fu anche Dio dei confini, dei pastori e dei mandriani, degli oratori e dei poeti, della letteratura, dell’atletica, dei pesi e delle misure, del commercio e dell’astuzia caratteristica di ladri e bugiardi…ecco il Vate e le sue distinzioni, l’italietta delle chiacchiere non si smentisce mai, le preoccupazioni,priorita’,problematiche,ansie,timori,sofferenze ecc,sono altre,le “violazioni” sono quotidiane, Cittadini con solo doveri e nessun diritto, sospesi i servizi essenziali/primari ,cancellati i restanti,altro che bella addormentata,i favolosi,fantasiosi racconti/vicende dei miti/leggenda rimangono tali,sogni ,affascinanti illusioni, nulla di piu’,montagna madre di che? E basta,o no?

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  • La cosa che sfugge è che il termine Majella è indicato sulle mappe già dal 1700. Appare pertanto strano che sia stato il Parco a coniare questo sostantivo….

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  • Secondo il regio decreto 23 novembre 1939 n. 1891 ” la denominazione del comune di Aquila degli Abruzzi va rettificata in L’Aquila. La provincia di Aquila assume la denominazione “Provincia dell’Aquila”.
    Firmato Vittorio Emanuele e Mussolini.

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  • Maiorano linguista? In base a cosa si attribuisce questa qualifica a Maiorano? Laurea in linguistica? Hobby in linguistica? Sono cose diverse….

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    • Egregio Franco, non sono un linguista e non mi sono mai attribuito tale titolo. Linguisti qualificati, a cominciare dal prof. Francesco Sabatini e dal glottologia Domenico Silvestri, nonché docenti universitari di geografia e storici hanno sancito che la grafia corretta è Maiella non Majella. Inoltre, basterebbe guardare la legge istitutiva del parco per rendersi conto che la denominazione esatta è Parco Nazionale della Maiella. Basta documentarsi, non aprire bocca tanto per offendere chi, magari, si è documentato un po’ più di lei. Cordialmente

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    • Egregio signor Franco, non sono un linguista né mi sono mai definito tale. Eminenti linguisti (dal prof. Francesco Sabatini al glottologo Domenico Silvestri a Marcello de Giovanni), accreditati geografi e docenti universitari di questa disciplina (es. Prof. Franco Salvatori) storici (il compianto Ezio Mattiocco) hanno sancito che la corretta grafia è Maiella, non Majella. La legge istitutiva del parco, inoltre, precisa: Parco Nazionale della Maiella. Credo che questi argomenti siano sufficienti. In fondo, basterebbe documentarsi prima di aprire bocca e lanciare gratuite frecciatine offensive a chi, magari, si è preso la briga di avere risposte scientifiche a qualche quesito linguistico. Cordialmente.

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  • Il signor Liberatore, a quanto pare , ignora che la “j” al posto della “i” una volta stava a indicare il dittongo ( caso di “Maiella”) al posto dello iato, come in “aiuola”.

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