CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO, PASSA LA DELIBERA D’INDIRIZZO MA SPUNTA UN’ALTRA IPOTESI

È passata con il voto dei consiglieri comunali di maggioranza e con l’astensione della minoranza fatta eccezione di Vittorio Masci, (Fratelli d’Italia), da tempo sulle posizioni dell’amministrazione guidata dal sindaco Gianfranco Di Piero, la delibera di indirizzo per la realizzazione della nuova sede sulmonese del distaccamento dei vigili del fuoco.

Non pervenuti i civici di Andrea Gerosolimo i quali, dopo una fugace apparizione in aula del consigliere Franco Di Rocco, non hanno partecipato alla seduta che ha acceso il semaforo verde alla costruzione della caserma  dei pompieri nel contestatissimo terreno a ridosso del palasport di via XXV Aprile. Un terreno messo a disposizione da privati alla modica cifra di circa 900 mila euro, somma che il Comune dovrebbe sborsare di tasca propria. Soddisfatti per l’esito della votazione i numerosi vigili del fuoco presenti alla seduta consiliare che vedono in dirittura d’arrivo l’ultima ione della loro nuova casa. Si chiude così, almeno per il momento, l’annosa vicenda che va avanti ormai da oltre 25 anni, vicenda che si era sempre arenata proprio sulla scelta del sito dove costruire la caserma tra contenziosi, diffide e proposte irrealizzabili. Anche se, al momento, resta ancora in piedi la diffida presentata al Comune dalla “Sirius” contro la realizzazione della cosiddetta “Cittadella della Sicurezza”, sponsorizzata dai consiglieri comunali Claudio Febbo e Mimmo Di Benedetto. Diffida che potrebbe creare non poche difficoltà al Comune sia di carattere economico con la richiesta di sostanziosi risarcimenti da parte della Sirius, che di carattere contabile visto che sarà proprio il Comune a dover sborsare i circa 900 mila euro necessari per l’acquisizione dei terreni per la caserma dei vigili del fuoco. Ed è proprio  per questa ragione che quattro consiglieri d’opposizione (Antonietta La Porta, Maurizio Proietti, Caterina Di Renzo e Teresa Nannarone), pur essendo favorevoli alla realizzazione della struttura si sono astenuti dal votare la delibera di indirizzo. Da sottolineare che proprio a margine della seduta è saltata fuori un’altra soluzione che prevederebbe l’acquisizione di terreni quasi confinanti, che costerebbero molto meno rispetto a quelli scelti dagli amministratori comunali. Ci sarebbe già l’assenso dei proprietari disposti a fare un sostanzioso sconto al Comune proprio perché si tratta di una struttura di pubblico interesse. Se tale ipotesi dovesse rivelarsi reale, a quel punto sarà molto difficile per gli amministratori comunali giustificare soprattutto ai giudici contabili, una scelta che per le casse comunali sarebbe davvero  penalizzante.