ASL, IL FUTURO INCERTO DEL MANAGER FERDINANDO ROMANO
A fine 2023 sembrava che entro la prima metà del 2024 la triade a capo della governance della Asl provinciale dell’Aquila dovesse cambiare radicalmente, avviando un nuovo ciclo. Il direttore generale, Ferdinando Romano, 65 anni, era in procinto di assumere un importante incarico nella Capitale, tanto da non aver partecipato al bando dei manager Asl, sottolineando la sua intenzione di non rimanere in Abruzzo. Nel frattempo, i suoi due dirigenti apicali, il direttore sanitario Alfonso Mascitelli, 67 anni, e il direttore amministrativo Stefano Di Rocco, 62 anni, avevano espresso il desiderio di lasciare l’azienda avendo raggiunto l’età pensionabile.
Invece, successivamente, c’è stato un deciso dietrofront, con una chiara strategia dei tre per rimanere al timone della Asl 1 Abruzzo: ma solo per Mascitelli e Di Rocco l’operazione è andata in porto. Il mandato di Romano, in scadenza nel prossimo mese di giugno, resta incerto, non avendo ancora una prospettiva chiara e legittima di rimanere alla guida della sanità provinciale.
Mascitelli e Di Rocco hanno firmato il rinnovo di contratto che è stato proposto e poi rettificato proprio dal manager che rischia di rimanere al palo. Le parole durissime del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, alla vigilia della seduta straordinaria che deve approvare una manovra di risanamento da 68 milioni di euro, non lasciano spazio a interpretazioni: “Si aprirà una riflessione seria e circostanziata sulle performance dei quattro direttori generali delle nostre Asl”.
Intanto, Mascitelli, ex consigliere regionale e senatore dell’Idv, ha confermato la sua intenzione di restare direttore sanitario della Asl 1 Abruzzo per altri tre anni. Lo stesso vale per Di Rocco, la cui carriera nella sanità pubblica è stata spesso oggetto di polemiche. Tuttavia, il destino dei due dirigenti è legato a quello di Romano: con la fine del mandato del direttore generale il loro fresco contratto potrebbe essere annullato.
Per Romano, la situazione si complica, anche perché non è iscritto all’albo dei direttori generali aggiornato con l’ultimo bando e quindi non può essere scelto né ammesso alla selezione. Secondo fonti interne alla maggioranza, si starebbe pensando a una riapertura dei termini del bando per permettere la selezione di Romano, sempre che risulterà idoneo.
Oltre agli ostacoli procedurali, ci sono da superare dei veti politici: lo stimato docente di Igiene de “La Sapienza” di Roma non sarebbe ben visto da alcuni big della politica di centrodestra, in particolare il presidente del consiglio regionale Sospiri e l’assessore regionale al lavoro Roberto Santangelo. Anche l’assessore regionale al bilancio Mario Quaglieri, al centro delle polemiche per un possibile conflitto di interessi, non è favorevole a Romano.
Marsilio, al quale spetta la firma dei decreti di nomina dei direttori generali sembra deciso a imporre la sua volontà, senza preoccuparsi di chi non è d’accordo. Anche l’assessore Nicoletta Verì, ex Lega, non rappresenta un ostacolo alla decisione del governatore, che sembra avere ricevuto input chiari dal suo partito da Roma.
Il destino di Romano è seguito con attenzione anche da altri manager locali e nazionali, desiderosi di ottenere l’importante posizione. Tuttavia, dovranno confrontarsi con la volontà dei tre manager attuali, molto affiatati tra loro, di rimanere al comando di un’azienda spesso al centro delle polemiche. L’attacco hacker del 3 maggio dello scorso anno, che ha creato gravi disservizi e possibili provvedimenti penali e civili, rappresenta un ulteriore problema per la Asl dell’Aquila.
In conclusione, la situazione della Asl dell’Aquila resta incerta e in continua evoluzione, con numerosi fattori in gioco che potrebbero influenzare il futuro della sanità provinciale.
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