ACCARDO COME PAGANINI: NON REPLICA!
di Luigi Liberatore – Ci sono diverse cose, e altrettante sfumature tra il serio e il faceto, nelle dimissioni sferrate dall’assessore comunale di Sulmona, Elio Accardo, con deleghe ai trasporti e soprattutto al turismo, appena dopo la corsa felice della Madonna che scappa in piazza il cui esito senza inciampi, questa volta, faceva preludere ad un sereno proseguimento della primavera. Macchè. Elio Accardo, di cui abbiamo detto gli incarichi che ricopriva nemmeno da un quadrimestre nella non legittimata (in senso elettorale) amministrazione del sindaco Di Piero, se n’è andato proprio in contrasto col primo cittadino su un principio, o una vicenda, che riguardava il turismo e richiamava in genere la musica. Andiamo al faceto. Elio Accardo è un professionista di accertate qualità in senso privato, ma porta un cognome impegnativo, Accardo appunto, che ci ha velocemente spediti verso Salvatore Accardo, violinista di statura internazionale, proprio in ragione di queste dimissioni rapide ed immediatamente esecutive. Per via di questa faccenda di cognomi aulici e di dimissioni repentine, ci è scappato di pensare ad un altro violinista, quello per eccellenza: Niccolò Paganini, di cui si dice che non ripetesse mai un brano già eseguito. Quindi dovremmo essere certi, non foss’altro per le tante similitudini, che Elio Accardo non replicherà, cioè non ritirerà le dimissioni. Adesso andiamo alle cose serie. L’assessore se n’è andato proprio al termine di un incontro col sindaco dal quale non aveva avuto il placet su una iniziativa programmata in agosto che avrebbe visto un concerto dei Nomadi da associare con giornate culturali sulla emigrazione, d’intesa e col conforto economico degli mprenditori italo americani, Filippo Frattaroli e Joseph Crugnale. Non sappiamo se il sindaco abbia detto no per questioni pregiudiziali, oppure opposto ostacoli di natura finanziaria alla partecipazione del Comune. Non lo sapremo né da lui né dall’assessore, perché Gianfranco Di Piero è politicamente inesplorabile, e Elio Accardo esce dal mondo dell’impresa per il quale il silenzio è la regola madre del manager. Spetta a noi, cioè alla nostra irriverenza di osservatori, che spesso ci porta alla sbarra, dire che già prima di Pasqua Accardo e il sindaco non si siano trovati in sintonia con l’ordinanza di sospendere le musiche appena dopo la mezzanotte. Gianfranco Di Piero deve subito coprire il posto in Giunta altrimenti salta per aria tutto l’esecutivo le cui fondamenta non sono granchè stabili. Un consiglio possiamo dargli: scelga un assessore dal cognome meno impegnativo, o che non abbia echi musicali rilevanti: andrebbe bene un suonatore di zufolo, di piattini, di clarinetto e anche di …chiarina!
https://www.ilcentro.it/l-aquila/con-l-aquila-tutta-l-italia-non-dimentica-nella-notte-pi%C3%B9-triste-ciascuno-accenda-una-luce-video-1.3272408
Non commento mai gli articoli politici del signor Luigi Liberatore, perché facendo politica non polemizzo con la stampa, trattandosi giustamente di due piani diversi.
Ma da appassionato di musica e volontario di associazioni musicali cittadine intervengo. Il musicista di fama internazionale si chiama SALVATORE ACCARDO e non Alessandro; e Salvatore Accardo è stato ospite insigne di numerosi concerti tenuti nel nostro teatro nelle stagioni della Camerata Musicale Sulmonese.
Di certo non riesce a mischiarsi con intraprendenza o senso degli affari, e non sarebbe male se almeno prendesse delle decisioni.
Il sindaco sembra molto intransigente per le cose sbagliate.
https://www.lapiazzadiscanno.it/news/2013/marzo/turismo27.asp
Sono sempre…loro.
Bell’articolo, cara ex alunna
Le solite monotone beghe personali che puntualmente si ripercuotono negativamente sulla città.
È sempre la stessa storia, non c’è speranza di cambiamento.
La capoccia dei cucucciar è complicata..
Scusa dotto’, ma questo continuo riferimento alla funzione della domenica di Pasqua è sempre fuori luogo.
Bene che non sia l’unico ad averlo notato e chissà quant’altri.
Forse e’ un riferimento funzionale ad un messaggio subliminale che in tanti stentano a “carpire”… forse.