SICUREZZA SUL LAVORO, DA FEDERTERZIARIO FONDO ALLE IMPRESE CONTRO GLI INFORTUNI

“Il cosiddetto modello L’Aquila seguito in ambito di ricostruzione fa scuola e diventa un esempio per guardare al futuro della sicurezza sul lavoro con maggiore consapevolezza”. Lo afferma Massimo Lombardo, presidente provinciale di Federterziario, l’associazione datoriale che lo scorso anno ha costituito la sua sezione dell’Aquila. Lombardo descrive in queste parole l’importanza di un “fondo per le imprese” volto a incentivare la formazione professionale in materia di sicurezza. “L’obiettivo – spiega Lombardo – ĆØ quello di cercare da un lato abbassare la drammaticitĆ  dei dati dell’Inail sugli infortuni denunciati, e dall’altro di far emergere quelli taciuti”. “Abbiamo deciso di rivolgerci alle piccole e medie imprese – prosegue – dando loro rappresentativitĆ  sul territorio provinciale e regionale, sostenendole in un percorso formativo che possa aumentare il loro livello di professionalitĆ  può essere uno strumento anche per salvaguardarne il lavoro e garantirne il futuro. Il nostro obiettivo ĆØ dare risposte alle partite Iva e alle pmi, mondo dal quale veniamo”. Da circa 30 anni Federterziario ĆØ costituita di 80 associazioni territoriali ed ĆØ al fianco di 90mila piccole e medie. “La sicurezza sui luoghi di lavoro. CriticitĆ , analisi e opportunitĆ ” ĆØ stato anche il tema al centro del convegno nazionale di Fedeterziario, alla cui organizzazione la sezione aquilana ha contribuito in modo diretto. “Quello della sicurezza non ĆØ soltanto un tema lavoristico – ha spiegato in quella occasione il segretario generale Federterziario Alessandro Franco – ma soprattutto sociale, quindi non riguarda solo imprese e lavoratori ma coinvolge tutto il mercato del lavoro e l’intero Paese. E inoltre ĆØ un tema che non riguarda solo il presente ma anche il futuro delle nuove generazioni. Pertanto, riteniamo non si possa prescindere dal dialogo e dal confronto tra le parti sociali e le istituzioni, affinchĆ© tutti possano contribuire a promuovere un dialogo sociale e una cultura del lavoro, che riducano sensibilmente o addirittura azzerino i dati preoccupanti in materia di malattie e infortuni sul lavoro”.

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