A VALTER
di Massimo di Paolo – Se n’è andato guardandoci con il suo sorriso ironico e sornione. Valter Colasante amico di molti, amico di Sulmona nostra. In diversi hanno recitato saluti e ricordi in un momento che di triste non aveva quasi nulla. Un saluto bello assai quello vissuto con una partecipazione che andava oltre il rituale. Era una promessa collettiva di tenerci sempre e per sempre vicini attraverso i rivoli di eventi vissuti, le condivisioni, i fatti e soprattutto attraverso la musica. La musica scambiata, discussa, partecipata, suggerita, commentata. Mai stanziale, da apparato o da rituale, ma una musica che sapeva di esperienza, conoscenza e soprattutto di amicizia. Proprio per il “tanto” che ieri è avvenuto per quello che si è sentito e per le cose dette vogliamo suggerire due fili conduttori che possono aiutarci a mantenere vivi i ricordi di quel sorriso ironico e sornione che ci ha fatto compagnia in tanti momenti vissuti. “Libri & Visioni” vuole dedicare a Valter le scelte di questa settimana, difficili e dibattute, cercando di immaginare il suo apprezzamento; l’apprezzamento di un grande intenditore di musica e ancora di più di musica Jazz. Per i moti di rottura, innovazione e di fusion culturale in esse contenute abbiamo alla fine proposto due rappresentanze del jazz che avrebbe sicuramente gradito e condiviso con tutti noi. Sono certo che ne sarebbe stato felice e noi con lui. Mi avrebbe detto: “Massimo … non è che abbiamo esagerato?”.
Di Miles Davis, Bitches Brew pubblicato nel 1970 dalla Columbia Records. Considerato uno dei capolavori del Jazz mondiale diventato tra le opere più significative ed influenti di sempre. Ha vinto tra i molti riconoscimenti il Grammy Award nel 1997 e nel 1999 il Grammy Hall of Fame Award. Fu anche uno straordinario successo commerciale con più di mezzo milione di copie vendute.
Dopo Kind of Blue, sempre di Davis, il secondo miglior successo commerciale nella storia del Jazz. La copertina dipinta da Mati Klarwein divenne un’opera ricercatissima dedicata alle culture africane. Fu un lavoro innovativo per tecnica, uso di strumenti elettronici, elaborazioni in studio. Eseguito da un folto gruppo di talenti coordinati da Miles con il suo forte carisma unanimamente riconosciutogli.
Lunghi pezzi privi di melodia e pieno di improvvisazioni; una sorta di Jazz-Rock che aprì una nuova fase nella storia del Jazz diventando un lavoro di transizione con un titolo ambivalente e di difficile traduzione nel gioco di parole tra l’inglese e l’africano, a detta dello stesso Davis, “questa musica è roba buona”. Fu registrato di getto in soli tre giorni con una intensità e variabilità ritmica che raramente si è poi ritrovata.
Ci sono opere discografiche capaci di segnare un’epoca, di lasciare un segno nel mondo della musica e capaci di sintetizzare la storia artistica di un musicista. Nel nostro caso esecuzioni destinate a fissarsi nella memoria degli appassionati di Jazz. Lo sapeva bene Valter Colasante e tra i tanti musicisti ascoltati, seguiti, conosciuti avrebbe annuito davanti a Featuring Jim Hall di Sonny Rollins.
Una produzione da ascoltare ripetutamente senza mai trovare la saturazione o la noia una composizione articolata, complessa che può ben sintetizzare l’intera opera di Sonny Rollins. Tutta la profondità del suono trascina l’ascoltatore senza mai una sosta con una variazione timbrica straordinaria del suo “Saxophone Colossus”. Sonny centellinava le sue apparizioni mandando in visibilio il pubblico innovando e modificando gli assetti sonori con miscellanee straordinarie tra Jazz e musica caraibica. Carismatico, irrequieto, affascinante comunicatore e conquistatore di seguaci in ogni continente. The Quartets Featuring Jim Hall una straordinaria opera d’arte che mantiene le promesse. Per chi vuole avvicinarsi al Jazz, o porta ancora dubbi e ammiccamenti da purista musicale, una grande palestra per adattarsi allo shock che certe esecuzioni Jazz e certe variazioni possono provocare. Quattordici pezzi bellissimi da ascoltare come esperienza, da replicare e da mantenere.
Tutto ascoltabile sulle piattaforme più comuni. Per gli appassionati suggeriamo in CD Bitches Brew di Miles Davis per gli spiccati toni acuti di impostazione. Per Sonny Rollins, The Quartets Featuring Jim Hall, il vinile rappresenta ancora il paradiso.
Molto bello complimenti e grazie
Non trovo parole….mi dispiace …