“ZOCCOLA” ALLA SALVATI, LA PROCURA RICORRE IN CASSAZIONE CONTRO L’ASSOLUZIONE DI DI MASCI
La Procura della Repubblica di Sulmona ricorre in Cassazione per la vicenda delle offese sessiste tra l’ex sindaco di Sulmona, Bruno Di Masci e l’ex consigliera comunale, Roberta Salvati. Il giudice di pace aveva assolto Di Masci che diede della zoccola alla collega consigliere ma in “senso politico”, com’è venuto fuori nel corso del processo. Il Pm ha impugnato la sentenza e la Salvati esprime soddisfazione. “Sono grata alla Procura di Sulmona e al Procuratore della Repubblica Edoardo Mariotti per aver proposto ricorso alla Suprema Corte di Cassazione per richiedere l’annullamento della sentenza emessa dal Giudice di Pace di Sulmona Cipriani”, afferma Roberta Salvati, “nelle motivazioni che hanno indotto la Procura a promuovere l’impugnativa, vi è la sconvenienza plateale e la volgarità dell’offesa rivoltami, atta a denigrare gratuitamente la mia persona e realizzata dinanzi a terzi, infine incontrollatamente circolata su WhatsApp. Ho vissuto la sentenza del Giudice di Pace di Sulmona del 12 ottobre scorso come un’intollerabile ingiustizia. Non è civile e democratico rivolgersi neppure al peggior avversario politico con offese che hanno più il sapore di un attacco personale. Il genere di esternazioni per cui all’epoca ho promosso querela contro Di Masci dovrebbero infatti rimanere estranee alla dialettica politica. Un politico che si rispetti dovrebbe saper utilizzare l’arte oratoria per argomentare le proprie opinioni e non per offendere ledendo la reputazione altrui. E’ per questo che ancora di più sono grata alla Procura per l’accortezza, la professionalità e la cura con cui hanno valutato il caso, per aver fatto valere un diritto non solo mio ma di tante altre donne e uomini che si dissociano e inorridiscono di fronte a parole così umilianti; parole di cui è davvero impossibile ignorare il significato e che Di Masci ha scelto di utilizzare volutamente per colpirmi alle spalle, forse pensando di divertirsi con i suoi amici”, conclude.