CARO SINDACO DI PIERO, CHI TE LO HA FATTO FARE?

di Luigi Liberatore – Ho letto stamattina l’attacco sferrato dalle minoranze in seno al Consiglio comunale di Sulmona al sindaco, Gianfranco Di Piero, sulla mancata, o sofferta, fruibilità dell’area camper definita come “indicativa di una attività amministrativa in stato confusionale anzi comatoso”. Prima di sorridere ho dovuto capire che non si trattasse di un blocco navale ordinato sullo stretto di Ormuz, dopodichè mi sono liberato dal dubbio e mi sono rapportato, con tutta la modestia del caso, all’allarme scatenato da Teresa Nannarone, Salvatore Zavarella, Maurizio Proietti, Caterina Di Rienzo, Vittorio Masci, Antonietta La Porta, Luigi Santilli e Franco Di Rocco. Poi mi sono reso conto che fossero null’altro che gli auguri di Natale indirizzati a Gianfranco Di Piero da ex amici ed avversari politici. Siccome sono un osservatore spesso disincantato e apparentemente superficiale, comunque libero, ho provato una sorta di tenerezza nei confronti del sindaco di Sulmona per quel bigliettino di auguri al “veleno”. E mi sono chiesto: Gianfranco, chi te lo ha fatto fare? Dando a me stesso una spiegazione che non va estesa come consiglio al sindaco di Sulmona, ma intesa come riflessione personale. Gianfranco Di Piero non è un passionale, semmai un passionista; non uno di quei politici che fanno politica senza avere mestieri e che dalle vicende ultime che hanno segnato la vita politico-amministrativa di Sulmona avrebbero aggiunto medaglie al loro cursus honorum. Non è indicato a scendere in piazza alla “Di Masci”, e nemmeno a manovrare uomini e cose alla Franco La Civita. E’ un bravo ragazzo, colto e affabile, sulle cui spalle fu caricata una croce, quella di sindaco, non certamente per qualità e meriti politici. Qualche mese fa ha avuto l’opportunità di scrollarsi di dosso quel basto e di riappropriarsi della sua quiete. Sicchè mi viene di nuovo da dire: Gianfranco, chi te lo ha fatto fare? 

8 thoughts on “CARO SINDACO DI PIERO, CHI TE LO HA FATTO FARE?

I commenti sono chiusi